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Quanto sta crescendo il BIM in Italia?

Secondo il report Assobim del 2021, il BIM in Italia è in costante crescita. Andiamo più nel dettaglio e scopriamo le ultime novità sul mondo BIM grazie al sesto report sulla digitalizzazione e sulle gare BIM realizzato da OICE.

Il report Assobim del 2021

Negli ultimi anni il settore delle costruzioni ha avuto una crescita importante, in particolare grazie al Nuovo Decreto BIM, che ha definito la graduale adozione obbligatoria del BIM e i criteri per incentivarne l’utilizzo.

Secondo il Bim Report di Assobim del 2021, in Italia:

  • Il 60% degli operatori intervistati conosce e utilizza il Bim;
  • Il 33% lo conosce ma non lo utilizza o ne fa un uso parziale;
  • Il 7% non lo conosce e non lo utilizza.

Per approfondire i dati analizzati nel report puoi leggere il nostro articolo A che punto siamo col BIM in Italia?.

Il report OICE sul BIM in Italia

Insieme al report Assobim, un quadro dettagliato e ancora più recente sulla crescita del BIM in Italia ce lo dà il Report OICE sulla digitalizzazione e sulle gare BIM emesse dalle stazioni appaltanti del 2022, uscito a marzo 2023 e arrivato alla sua sesta edizione.

Il report OICE ha confermato la crescita inarrestabile del BIM, mettendo in evidenza come nel 2021 i bandi con riferimento al BIM sono stati 534, mentre nel 2022 sono saliti a 1003, per un valore di oltre 2,1 miliardi di euro.

Questa crescita è sicuramente dovuta agli interventi previsti dal PNRR, ma c’è un dato che più di altri fa capire quanto il BIM sia diventato un punto di riferimento per il settore AEC. Dei 1003 bandi totali, 241, il 25% circa, sono sotto la soglia UE, ovvero con il BIM facoltativo, e hanno un valore complessivo di circa 25 milioni.

I dati nel dettaglio

Nel 2022 sono stati emessi il 18% di bandi BIM sul numero totale dei bandi, con un aumento dell’87,8% rispetto al 2021, e le Amministrazioni più attive sono state ANAS, RFI, Agenzia del Demanio, Invitalia e Autorità portuale.

I bandi BIM hanno riguardato nello specifico:

  • Affidamento di progettazione (66,8%);
  • Verifiche del progetto (18,5%);
  • Direzione lavori (3,7%);
  • Verifiche strutturali (4,0%);
  • Altri servizi: rilievi, topografia, servizi di supporto al R.U.P. per redazioni elaborati grafici e collaudi (7,0%).

Nel report si mette però in evidenza anche un valore negativo: oltre l’80% del campione intervistato, composto da associati OICE, abbia fatto investimenti sul BIM, una percentuale in calo rispetto all’anno precedente, in cui si registrava un 86% di investimenti.

Questo non deve preoccupare: per il 2023 è prevista una crescita dei valori analizzati nel report, per gli investimenti relativi al PNRR e più in particolare per la riforma del Codice Appalti, che entro il 2025 abbasserà la soglia per l’obbligatorietà del BIM e punta alla digitalizzazione dei processi per le opere della Pubblica Amministrazione già in fase di gara.

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