BIM in azienda: ecco perché utilizzarlo

Tra le critiche principali che vengono mosse quando ci si approccia al BIM c’è principalmente l’investimento. Se pensiamo al BIM come un aggiornamento delle tecnologie attualmente utilizzare di sicuro ha un valore più alto, pertanto anche i costi e il tempo da dedicarci per comprenderlo in fase iniziare saranno maggiori. In questo articolo spieghiamo le ragioni per cui in realtà adottare questa innovativa metodologia permetta di restare competitivi sul mercato nel lungo periodo, anche a fronte di un investimento iniziale maggiore. CHE COS’È IL BIM, BUILDING INFORMATION MODELING In breve il BIM, acronimo di Building Information Modeling, è uno strumento di progettazione che permette di gestire le fasi della vita di un progetto: dalla sua ideazione fino alla dismissione. Attraverso il BIM è possibile monitorare i materiali da utilizzare, i costi di gestione, la geometria, le caratteristiche degli elementi, gli impianti e le prestazioni energetiche, quale sarà la manutenzione da effettuare nell’arco di vita del progetto e la sua sicurezza. È uno strumento interdisciplinare e per questo con il BIM cambia il modo di lavorare in azienda: permette a più professionisti di collaborare contemporaneamente e non in modo sequenziale come avviene ora. PERCHÉ PASSARE AL BIM IN AZIENDA? Semplice: le nuove tecnologie sono il futuro e ignorarlo porterà l’azienda a delle perdite importanti di fatturato. L’utilizzo di nuove metodologie, tra cui il BIM, è fondamentale per rimanere competitivi sul mercato. Per fare un esempio concreto con il BIM è possibile realizzare in modo più veloce e preciso gli elementi dei prodotti. Questo permette alle aziende di risparmiare tempo, ridurre la percentuale di errore ed essere incluse più facilmente nella progettazione di commesse importanti. Inoltre, da non sottovalutare un tema sempre più attuale: la sostenibilità. Il BIM permette di tenere sotto controllo le prestazioni energetiche del progetto in tutto l’arco della sua vita e grazie a questo è possibile misurare l’impatto che i prodotti hanno sul pianeta e apportare le modifiche necessarie per renderli sostenibili. Infine, molti non sanno dell’esistenza di numerosi strumenti e agevolazioni fiscali che possono aiutare l’azienda a fare i giusti passi verso l’uso di tecnologie capaci di aumentare l’efficienza interna, definire nuovi percorsi di business e determinare una più forte posizione sul mercato tramite prodotti qualitativamente migliori e servizi più vicini alle esigenze dei clienti. L’ADOZIONE DEL BIM È IN CRESCITA Per concludere, sempre più Paesi stanno rendendo il Building Information Modeling obbligatorio. Sono ormai chiari i vantaggi di lavorare con il BIM in azienda e anche in Italia da inizio 2022 sarà obbligatorio per il settore delle costruzioni “le opere di nuova costruzione ed interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro”. L’importante investimento iniziale nell’adozione di questa nuova tecnologia non deve spaventare: l’adozione del BIM in azienda significa poter parlare nella stessa lingua di architetti e ingegneri, offrendo contenuti BIM che possano essere inclusi nei capitolati e garantendosi una parte nei progetti, rimanendo così inclusi nel mercato. SKEINBIM® Scopri le peculiarità della realizzazione dei nostri oggetti BIM e di come gestiamo i disciplinari presenti nei vari settori. Clicca e richiedi maggiori informazioni
Ecco perché il BIM rende competitiva l’azienda

Al di là degli aspetti più strettamente legati alla tecnologia, l’implementazione della metodologia BIM ha un forte impatto sui processi di sviluppo del progetto e richiede quindi da parte dei progettisti un salto di qualità metodologico e concettuale. Il BIM permette di realizzare modelli virtuali che migliorano e ampliano la gestione dei dati, la qualità delle informazioni e diminuiscono la percentuale di errori, permettendo quindi di lavorare secondo un approccio collaborativo, condividendo le scelte tecniche, rilevando e risolvendo eventuali incongruenze ed errori. Il BIM prevede che ogni scelta progettuale sia ponderata sotto diversi aspetti disciplinari e approvata da tutti i partecipanti al progetto, così che ogni competenza richiesta concorra alla definizione dell’insieme. Negli ultimi anni, infatti, il rapporto fra l’azienda e i collaboratori è cambiato a favore di una maggiore valorizzazione della risorsa umana e l’apporto di conoscenza fornito dai collaboratori è oggi più che mai da non sottovalutare. IL BIM IN AZIENDA Se, in Italia, dopo le prime incertezze e difficoltà, la Pubblica Amministrazione ha aperto all’introduzione del BIM definendo chiaramente nel DM560/2017 che entro il 2025 i bandi pubblici di tutti i livelli saranno BIM, per il privato è tutta un’altra storia. I professionisti che sono incaricati di redigere progetti in ambito privato, infatti, si trovano in una situazione di alta complessità e confusione. Da un lato si trovano a rispondere ad esigenze sempre più pressanti in termini di economicità dei progetti e di rapidità di realizzazione con risorse specializzate, e dall’altro trovano scarsi riscontri e salvaguardie riguardo il riconoscimento della qualità progettuale. Per tutta una serie di ragioni, le aziende private sembrano ancora restie ad adottare il BIM nella progettazione di prodotti o parti di essi. L’idea diffusa è “Il BIM non paga” o anche “il BIM costa troppo” o ancora “il BIM non viene riconosciuto economicamente dal cliente”. Queste sono affermazioni in netta controtendenza con quanto detto rispetto al settore pubblico, ma sono sicuramente diffuse e condivise nella filiera progettuale italiana. E per questo è bene fare un po’ di chiarezza. IL COSTO DEL BIM COME INVESTIMENTO SUL FUTURO Esiste una differenza fondamentale tra i concetti di costo e investimento: mentre nel primo caso ci troviamo in presenza di una voce di spesa, nel secondo si tratta di un atto o iniziativa da cui ci si aspetta un vantaggio futuro. Investire negli strumenti di progettazione e nella formazione delle risorse risulta essere un’opportunità in momenti di cambiamento come quelli che stiamo vivendo. Una possibilità di rendere l’azienda competitiva e sempre in forte crescita. CONVIENE QUINDI ASPETTARE ANCORA? Ormai il BIM è un’opportunità che non merita di essere sprecata. Investire in questo momento sulla professionalità e sulla capacità di collaborare con i colleghi di altre discipline della filiera, permette di essere pronti al futuro, significa credere nella collaborazione e nel cambiamento. SKEINBIM® Scopri le peculiarità della realizzazione dei nostri oggetti BIM e di come gestiamo i disciplinari presenti nei vari settori. Clicca e richiedi maggiori informazioni
Bim e Open Source: è possibile?

A primo acchito BIM e Open Source potrebbero sembrare mondi separati e all’apparenza abbastanza distanti, ma al termine della lettura di questo articolo vi renderete conto che non è proprio così. BIM è l’acronimo di Building Information Modeling e rappresenta la possibilità per i progettisti di creare un modello digitale che possa restituire un numero infinito di informazioni sul progetto. L’Open Source invece è un sistema di programmazione aperta, pensata per dare accessibilità pubblica e garantire un utilizzo flessibile, collaborativo ed economico di programmi e piattaforme. DA DOVE NASCE L’OPEN SOURCE Il concetto Open Source rappresenta l’idea di libertà nella gestione, distribuzione e modifica dei codici sorgenti. Le prime licenze libere risalgono agli anni ’80, con GNU che si palesò come l’alternativa libera del ben più conosciuto UNIX. Una rivoluzione che sfociò circa 10 anni dopo nella creazione di Linux, un sistema operativo basato sul codice aperto ancora oggi molto utilizzato per amministrare reti e server. Oggi però consideriamo l’open source non soltanto come un software il cui codice è mantenuto aperto, ma anche come la modalità di libera circolazione della conoscenza e delle sue manifestazioni, di cui Wikipedia è un esempio emblematico. PERCHÉ IL BIM SI UNISCE ALL’OPEN SOURCE Storicamente i software BIM non sono mai stati free, ossia liberi, ma quando fra la fine degli anni ’90 e i primi 2000 si è capito che il BIM cominciava a diventare una disciplina indipendente si impose la necessità di sviluppare ed adottare degli standard comuni. Il carattere Open cominciò quindi a trasferirsi dal software in sé ai sistemi di interscambio. DALL’UNIONE TRA BIM E OPEN SOURCE NASCE L’OPEN BIM Oggi l’approccio Open Source caratterizza gran parte dell’ecosistema BIM. Non sono solamente le opportunità create dal mercato a decretarne il successo, ma anche le revisioni normative che pian piano stanno virando verso l’idea di Open BIM, ovvero di piattaforme aperte, interoperabili e neutrali. Tanto che oggi possiamo identificare il BIM stesso con il termine Open BIM. I VANTAGGI DELL’OPEN BIM Maggior coordinamento Spesso chi lavora ad un progetto deve comunicare e collaborare con soggetti appartenenti ad altre organizzazioni. Grazie all’Open BIM il coordinamento è massimizzato: la collaborazione è possibile in tutte le fasi: dalla progettazione fino alla realizzazione. Interoperabilità In ambito informatico interoperabilità rappresenta la capacità di scambiare regolarmente e velocemente dati e informazioni con sistemi o programmi di diversa estrazione. In questo modo nel Building Information Modeling, grazie all’approccio open, i dati di un modello progettuale possono essere scambiati tra piattaforme, applicativi e software diversi senza incappare nella perdita di dati o di informazioni vitali per il progetto. Accessibilità La facile accessibilità è consentita dal formato IFC, uno standard internazionale utilizzato da tutti i software di progettazione. Sfruttare questo formato è fondamentale sia per l’azienda, che può continuare ad operare con gli strumenti abituali. È innegabile dunque che la fusione di BIM e Open Source, semplificata con il termine Open BIM, possa portare enormi vantaggi al mondo aziendale. Dalla possibilità di potenziare coordinamento e alla maggiore accessibilità per tutte le professionalità coinvolte, da qualsiasi software. A questo vi è infine da aggiungere un ultimo beneficio legato all’Open Source: l’aggiornamento. Queste soluzioni infatti garantiscono modifiche e aggiornamenti in modo continuo, senza per nulla interrompere o impattare sull’intero flusso di lavoro. SKEINBIM® Scopri le peculiarità della realizzazione dei nostri oggetti BIM e di come gestiamo i disciplinari presenti nei vari settori. Clicca e richiedi maggiori informazioni
Quale relazione c’è tra BIM e CAD?

Per capire cos’è il BIM è fondamentale comprendere cosa non è. Se da un lato esploriamo il mondo del 3D, dell’altro gettiamo le fondamenta necessarie per far chiarezza sull’innovativa metodologia del Building Information Modeling e le sue principali differenze con il software CAD. IL CAD E LA PROGETTAZIONE 3D Il CAD è comparso negli studi di progettazione da ormai trent’anni e ha imposto fin da subito cambiamenti tecnici, facendo diventare le operazioni sempre più veloci. Si tratta infatti di una progettazione in grado di creare digitalmente disegni 2D e modelli 3D di prodotti, prima che siano mai stati fabbricati. Tuttavia se da un lato il CAD 3D permette di condividere, esaminare, simulare e modificare progetti in modo semplice, dall’altro impone una metodologia di disegno e, quindi di progetto, precisa, che condiziona significativamente il progettista. Proprio per questa ragione il 3D nel CAD può essere sviluppato solo quando le idee sono ben chiare, perché ogni modifica presuppone una dispendiosa azione distruttiva/ricostruttiva. PROGETTAZIONE BIM E CAD SONO LA STESSA COSA? Il termine BIM (Building Information Modeling) identifica generalmente i CAD 3D architettonici di nuova generazione, che non si limitano al disegno di elementi grafici semplici, ma consentono di progettare disegnando i componenti tecnici dell’edificio. Il BIM si può identificare come un’evoluzione del CAD. La differenza tra i due non consiste semplicemente nella modellazione 3D, ma in un nuovo modo di intendere la progettazione. Infatti, mentre il modello CAD è una delle tante rappresentazioni del progetto, il modello BIM è il progetto stesso. È un metodo di progettazione collaborativo basato sull’integrazione. I diversi attori coinvolti nella realizzazione di un’opera possono, infatti, arricchire il modello informativo, inserire, estrarre, aggiornare o modificare informazioni. UN MODO COMPLETAMENTE NUOVO DI CONCEPIRE LA PROGETTAZIONE Il Building Information Modelling non è quindi solo un software, ma una vera e propria metodologia che consente di generare un modello digitale nel suo complesso. Come spiegato dettagliatamente nel nostro articolo Diffusione BIM in Europa: a che punto siamo? è una delle 10 tecnologie più promettenti per il settore delle costruzioni. È in grado di ridurre tutti gli ostacoli al cambiamento, invertendo la tendenza in atto e, a differenza del CAD, è più che una rappresentazione tridimensionale del progetto. Grazie al BIM è possibile creare un prototipo virtuale di un edificio con un modello dinamico che contiene una serie di informazioni su geometria, materiali, strutture portante, impianti, costi, sicurezza ecc. Migliora e amplia la gestione dei dati e permette ai progettisti di lavorare secondo un approccio collaborativo, condividendo le scelte tecniche, rilevando e risolvendo eventuali incongruenze ed errori fin dalle prime fasi. Il BIM non è quindi solo un modello 3D, il 3D è una parte importante e fondamentale, ma a cui va aggiunta una componente che spesso si tende a dimenticare: i dati strutturati e condivisi. SKEINBIM® Scopri le peculiarità della realizzazione dei nostri oggetti BIM e di come gestiamo i disciplinari presenti nei vari settori. Clicca e richiedi maggiori informazioni
Perché scegliere di progettare BIM – MEP?

Anche se ad oggi, non esiste ancora una definizione universalmente accettata di BIM, diversi enti autorevoli l’hanno identificato come un innovativo processo basato sulla raccolta e l’uso delle informazioni che riguardano la progettazione, la gestione e la manutenzione dell’opera costruita. Il Cooperative Research Centre (CRC) ente di riferimento in Australia, per ciò che riguarda la progettazione impiantistica (comunemente chiamata MEP – Mechanical, Electrical and Plumbing), ha rilasciato una definizione, però, ancor più precisa: “Il BIM è una tecnologia model-based collegata a un database contenente le informazioni del progetto e la rappresentazione grafica, la documentazione per la costruzione e le analisi.” Questa specifica mette perfettamente in risalto la stretta relazione tra la rappresentazione grafica del modello e le informazioni tecniche che il modello stesso è in grado di immagazzinare e riportare alle varie scale di definizione. Il BIM, infatti, consente ai professionisti dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni (AEC) di generare un modello digitale contenente le informazioni sull’intero ciclo di vita del progetto attivo: dall’ideazione alla costruzione fino alla sua demolizione e dismissione. Progettare con strumenti BIM migliora notevolmente il lavoro di un progettista Se con gli strumenti tradizionali la progettazione parte da un disegno 2D, con il BIM il progetto è generato fin da subito a partire da un cosiddetto 3D intelligente. Come abbiamo approfondito nel nostro articoli BIM: cos’è a cosa serve e perché utilizzarlo, in un progetto realizzato con approccio BIM è infatti possibile estrarre e trasferire velocemente notevoli quantità di informazioni grafiche, estimative, dimensionali e di controllo e coordinamento. In questo modo più che una rappresentazione tridimensionale del progetto, è possibile creare un prototipo che contiene dati su geometria, materiali, struttura portante, caratteristiche termiche e prestazioni energetiche, impianti, costi, sicurezza e manutenzione. Quali sono i vantaggi di una progettazione BIM-MEP La progettazione BIM – MEP degli impianti meccanici nasce e si sviluppa in simultaneità con i modelli di progettazione BIM architettonica e strutturale. Il beneficio è avere una progettazione integrata con una visione d’insieme del sistema edificio-impianto. È decisamente evidente, quindi, che la diretta conseguenza è un risparmio sia economico che di tempo e di controllo totale sul progetto. Possiamo riassumere dunque che i principali vantaggi della progettazione BIM – MEP sono i seguenti: Modellazione tridimensionale integrata tra diverse discipline. Controllo immediato di alcuni parametri di progetto. Revisioni e modifiche più tempestive. Creazione automatica di tavole, particolari 2D/3D, schemi di impianto, distinte di computo, report di calcolo, disegni di cantiere sempre connessi al modello e aggiornati in tempo reale. Tutto ciò possibile grazie alla capacità della metodologia BIM di supportare le decisioni proprio perché studiata per offrire diverse alternative, confrontando diversi parametri quali funzionalità, ambiti e costi. Oltre che permettere di estrarre le quantità esatte dei componenti utilizzati, azzerando completamente la percentuale di errore nella fase di computazione. SKEINBIM® Scopri le peculiarità della realizzazione dei nostri oggetti BIM e di come gestiamo i disciplinari presenti nei vari settori. Clicca e richiedi maggiori informazioni
Anche la progettazione è 4.0: il Building as a Service

Oltre a rendere più fluidi, controllabili e affidabili i processi di progettazione e costruzione, la digitalizzazione sta via via trasformando anche le relazioni tra clienti e fornitori, in ottica di Building as a service, ossia una struttura costituita da servizi aziendali in grado di far diventare le operazioni più smart, agili ed efficaci. L’EVOLUZIONE DEL CONCETTO AS A SERVICE Il termine as a Service (SaaS) fa riferimento ad un servizio software erogato attraverso il web, dal venditore o rivenditore, in cui il cliente ha accesso a un’interfaccia di utilizzo via browser, senza la necessità di alcun download applicativo o istallazione. Questo concetto ha iniziato a circolare ormai vent’anni fa con l’idea di software as a Service ed è stato sostituito poi dal PaaS (Platform-as-a-Service), IaaS (Infrastructure-as-a-Service), Security as a Service e, nell’evoluzione finale del cloud computing, dall’ Everything as a Service (o Anything-as-a-service), che porta alla virtualizzazione di qualsiasi aspetto riguardante l’informatica: dalle infrastrutture hardware fino ai software. Secondo Gartner, una società per azioni multinazionale che si occupa di consulenza strategica, entro il 2023 oltre l’80% delle nuove soluzioni tecnologiche adottate dalle pubbliche amministrazioni verranno fornite tramite XaaS. L’implementazione di queste tecnologie intelligenti all’interno di edifici e infrastrutture, infatti, permette un’interazione che rappresenta una sorta di porta d’accesso ai servizi da essi ospitati ed erogati. Un’evoluzione, dunque, che sposta concettualmente il focus dal prodotto dell’attività edilizia al suo utilizzo, introducendo così definizioni come Building as a Service o Space as a Service. FRA LE TECNOLOGIE ALLA BASE DI QUESTA EVOLUZIONE HA UN RUOLO PRIMARIO L’INTERNET OF THINGS (IOT) La metodologia BIM (Building Information Modeling) mette in comunicazione l’immagine con le informazioni e consente quindi di vivere un’esperienza immersiva di ispezione, oltre che verificare lo status di avanzamento dei lavori, proprio grazie all’IoT. Il potenziale di questa tecnologia applicata al settore delle costruzioni è tanto vasto quanto ancora poco esplorato, come già spiegato nel nostro articolo Diffusione BIM in Europa: a che punto siamo?: disponendo della documentazione as-built di un edificio, per esempio, un operatore della manutenzione potrebbe individuare l’esatta posizione di un particolare componente da verificare, accedere alla relativa scheda tecnica, trasmettere informazioni diagnostiche, ricevere istruzioni sulle attività da svolgere e restituire il rapporto dell’intervento effettuato, ottimizzando i tempi e minimizzando gli errori. GRAZIE AL BIM LA PROGETTAZIONE DIVENTA 4.0 La digitalizzazione entra dunque anche nel cantiere grazie al BIM, aprendo inedite possibilità di gestione del progetto, con informazioni che possono essere curate sia sotto il profilo tecnico che contrattuale. L’aspetto innovativo più evidente è il passaggio dalla dimensione bidimensionale a quella in 3D, con la possibilità di verificare in modo automatico la coerenza delle varie componenti del progetto. Risulta chiaro come il Bim eviti alle imprese tanti errori che emergono nella fase di cantierizzazione, consentendo di risparmiare tempo, costi e contenziosi. Non si tratta dunque di un’applicazione di tendenza, ma è un vero e proprio fenomeno culturale che porta ad una rivoluzione del modo di progettare. Riguarda tutti i settori e, in particolar modo, quelli più arretrati nel processo di digitalizzazione, come l’edilizia. È importante, quindi, avere una visione di scenario sul cambiamento in atto per poterlo affrontare nei tempi giusti. SKEINBIM® Scopri le peculiarità della realizzazione dei nostri oggetti BIM e di come gestiamo i disciplinari presenti nei vari settori. Clicca e richiedi maggiori informazioni
Diffusione BIM in Europa: a che punto siamo?

Il settore delle costruzione e delle attività ad esso legate rappresenta il 9% del PIL e impiega circa 18 mln di lavoratori. Si tratta di un ambito in forte sviluppo ma ancora rallentato dalla scarsa capacità del settore edilizio di abbracciare le innovazioni digitali, che potrebbero contribuire a migliorare l’intera produttività. DIGITALIZZAZIONE NEL SETTORE EDILIZIO: QUAL È LA SITUAZIONE IN EUROPA La consapevolezza che l’approccio all’edilizia sta cambiando è chiara e lo dimostrano le iniziative, portate avanti da un numero sempre maggiore di governi europei e organizzazioni del settore pubblico, volte a promuovere l’adozione più ampia del BIM a livello nazionale, regionale o pubblico. Eppure il BIM è ancora lontano dal raggiungimento del suo potenziale in Europa, soprattutto perché si viaggia a velocità molto diverse. Come anticipato poc’anzi, il settore delle costruzioni, benché disponga di un forte potenziale, sta ancora arrancando a causa forse, secondo l’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), di una persistente frammentarietà dell’industria, di una scarsa collaborazione fra i player, ma anche nella difficoltà ad adottare e adeguarsi alle tecnologie innovative, oltre che nella incapacità di reclutare una forza lavoro talentuosa e orientata al futuro e nel non essere in grado di trasferire le conoscenze acquisite da un progetto all’altro. Si stima, infatti, che la digitalizzazione su vasta scala nell’edilizia non residenziale porterebbe ad un risparmio annuale di un miliardo di miliardi di euro e proprio per questa importanza, la Commissione Europea ha sostenuto, promosso e sviluppato diverse attività per incentivare la digitalizzazione nel settore delle costruzioni (AEC). Gran Bretagna e Germania, ma più in generale Nord Europa, stanno sviluppando policy legate alla digitalizzazione, con particolare attenzione alla domanda pubblica e ai relativi quadri contrattuali e procedure. In queste nazioni l’utilizzo del BIM è addirittura obbligatorio in progetti pubblici, mentre in altre zone, come per esempio l’Italia, la Francia e la Spagna si sta spingendo un forte acceleratore proprio in questi ultimi anni. LA STRUTTURA E L’EVOLUZIONE DEL MERCATO EUROPEO SECONDO ECSO Per ECSO (European Cyber Security Organisation) il mercato europeo sta crescendo senza dubbio grazie a politiche e iniziative governative, ma anche a tendenze di sviluppo urbano, come per esempio: smart cities e green building, che marcano la necessità di promuovere l’efficienza delle risorse e una sempre più evidente opportunità data dal digitale. L’implementazione del BIM è purtroppo però ancora fortemente frammentata poiché il Building Information Modeling viene utilizzato principalmente nelle fasi di progettazione e costruzione, senza considerare la sua utilità anche nella fase di manutenzione e demolizione. BIM È UNA DELLE TECNOLOGIE PIÙ PROMETTENTI DEI PROSSIMI ANNI Il World Economic Forum ha definito il BIM (Building Information Modeling) una delle 10 tecnologie più promettenti per il settore delle costruzioni, in grado di ridurre tutti gli ostacoli al cambiamento, invertendo la tendenza in atto. In generale, tutte le tecnologie digitali stanno contribuendo a trasformare il modo in cui gli edifici e le infrastrutture sono progettati, costruiti e mantenuti, ma il BIM è molto più di una tecnologia digitale e dovrebbe essere considerato come una metodologia strategica e completa per aumentare la produttività delle costruzioni. Come spiegato anche nel nostro articolo BIM: cos’è a cosa serve e perché utilizzarlo il Building Information Modeling non è solo un software, ma dunque una vera e propria metodologia che consente ai professionisti dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni (AEC) di generare un modello digitale contenente le informazioni sull’intero ciclo di vita del progetto attivo: dall’ideazione alla costruzione fino alla sua demolizione e dismissione. Il BIM, il Building information modelling, può far fare un salto di qualità agli appalti pubblici. Si possono ridurre drasticamente i tempi di progettazione e i costi di costruzione, ottimizzando la gestione delle infrastrutture realizzate. Ecco perché lavorerò duramente alla diffusione della digitalizzazione nel settore delle costruzioni. Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti fino al 2019, Danilo Toninelli.
BIM: cos’è a cosa serve e perché utilizzarlo

Il Building Information Modelling – tradotto nell’acronimo BIM – è lo strumento di progettazione architettonica collaborativo che negli ultimi anni ha cambiato il modo di ideare un’opera. Il suo approccio concettuale sta esercitando un forte impatto sui processi di sviluppo dei progetti, tant’è che si stima che entro il 2027 il valore globale del mercato del software raggiungerà i 15 miliardi di dollari. NON UN SEMPLICE SOFTWARE: ECCO COS’È IL BIM Il Building Information Modeling (BIM) è una metodologia che consente ai professionisti dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni (AEC) di generare un modello digitale contenente le informazioni sull’intero ciclo di vita del progetto attivo: dall’ideazione alla costruzione fino alla sua demolizione e dismissione. Con il BIM, più che una rappresentazione tridimensionale, è possibile creare un prototipo informativo dinamico, interdisciplinare e condiviso, ossia un gemello digitale dell’opera che contiene dati su geometria, materiali, struttura portante, caratteristiche termiche e prestazioni energetiche, impianti, costi, sicurezza, manutenzione. Si tratta, dunque, di modelli virtuali che migliorano e ampliano la gestione dei dati e che permettono ai progettisti di lavorare secondo un approccio collaborativo, condividendo le scelte tecniche, rilevando e risolvendo eventuali incongruenze ed errori. TUTTI I VANTAGGI DI PROGETTARE CON IL BIM Il BIM è quindi un metodo di progettazione nato dalla necessità e volontà di coinvolgere diversi professionisti, in quanto consente di integrare in un unico modello le informazioni utili in ogni fase della progettazione: da quella architettonica, strutturale, impiantistica fino a quella energetica e gestionale. Inoltre, la tecnologia BIM offre molteplici vantaggi come per esempio: Un progetto di Building Information Modeling dà la possibilità alla committenza di avere un’elaborazione virtuale del ciclo di vita dell’edificio, anche dopo la fase di progettazione. I modelli creati con questa metodologia possono quindi essere utilizzati per effettuare simulazioni o computi puntuali dei materiali, liberando il progettista da questo tipo di attività e permettendogli di concentrarsi soprattutto sul design. Tuttavia, nonostante gli importanti vantaggi e la notevole semplificazione del lavoro, c’è da considerare che l’utilizzo del BIM richiede un maggiore investimento e lavoro nella fase iniziale del progetto. COME VENGONO SALVATI I PROGETTI CON IL BIM Generalmente un oggetto BIM viene salvato nel formato IFC (Industry Foundation Class), con estensione .ifc. Questi file IFC sono classificati come file di immagine 3D, che contengono anche altre informazioni tecniche, e sono compatibili con tutti i software che usano la tecnologia BIM. Con i file IFC è possibile: COSA CI SARÀ DOPO IL BIM? Mentre i primi prototipi del BIM, risalenti agli anni ‘70, si concentravano sulle sue funzioni come strumento di progettazione assistita da computer (CAD), il BIM nel 21° secolo è molto più di un software di disegno. In futuro, è pronto a continuare ad evolversi come strumento di collaborazione per ottimizzare tutte le fasi del ciclo di vita di un edificio, aiutato dalla crescente interoperabilità con altri strumenti di automazione. SKEINBIM® Scopri le peculiarità della realizzazione dei nostri oggetti BIM e di come gestiamo i disciplinari presenti nei vari settori. Clicca e richiedi maggiori informazioni
BIM e Facility management: manutenzione patrimonio immobiliare

l Building Information Modeling (BIM) è il metodo di progettazione in grado di generare un modello digitale che contiene tutte le informazioni sul ciclo di vita del progetto. In questi ultimi anni ha trasformato il modo di ideare un’opera e, oltre ai vantaggi che abbiamo citato nel nostro articolo Bim: cos’è a cosa serve e perché utilizzarlo, ha notevoli potenzialità anche nel facility management, ossia tutto ciò che riguarda la gestione degli edifici ed in particolar modo gli impianti (elettrici, meccanici e idraulici), verde, pulizia, vigilanza, ma anche servizi di portineria. BIM E FACILITY MANAGEMENT COME METODO PER GESTIRE E VALORIZZARE I PATRIMONI IMMOBILIARI L’introduzione del BIM e la conseguente possibilità di realizzare una gestione dinamica dei patrimoni immobiliari costituiscono uno dei campi del facility management in grado di fare la differenza. L’evoluzione tecnologica ha messo, infatti, a disposizione tecniche evolute per il rilievo e la diagnostica che si prestano a una modellazione estremamente precisa. L’avvento del BIM nella realizzazione e gestione dei patrimoni immobiliari in Italia avrà un effetto enorme, superiore a quello che portò il CAD. L’utilizzo della metodologia BIM rappresenta, quindi, un’opportunità per semplificare la gestione degli immobili e raggiungere enormi guadagni in termini di qualità e quantità delle informazioni sensibili. IL BIM PER GLI INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI IN ITALIA Nel nostro Paese il tema del patrimonio esistente è particolarmente delicato proprio perché il 65% degli immobili presenti sul territorio è stato realizzato prima del 1976, mentre il 40% tra il 1946 e il 1971. Quindi, la necessità di migliorare l’efficienza energetica degli edifici esistenti, di ridurne il rischio sismico e, più in generale, di ristrutturarli anche ai fini dell’adeguamento tecnico e normativo, rendono il BIM lo strumento più indicato. Inoltre, l’impiego del Building Information Modeling può essere posto anche come requisito nel contesto di gare di progettazione e d’appalto, esternalizzando parte degli oneri connessi alla creazione dell’anagrafica tecnica e permettendo di concentrare gli investimenti sulla formazione del personale interno e sull’acquisto delle tecnologie. BIM: DALLA PROGETTAZIONE ALLA SIMULAZIONE Il BIM è, ad oggi, lo strumento più potente in termini di riprogettazione di un’opera esistente, in funzione della sua valorizzazione economica. Questa metodologia permette di ottimizzare le fasi di pianificazione, realizzazione e gestione delle costruzioni attraverso un software che crea un modello virtuale di un edificio contenente le informazioni sui suoi elementi. In questo modo i diversi attori che durante il ciclo di vita dell’edificio utilizzeranno il modello tridimensionale saranno in grado di manipolarlo e leggere le informazioni aggiungendo quelle relative alla loro disciplina e al loro intervento. Dunque, le sue possibili applicazioni sono tante: dal rendering architettonico alla stima dei costi d’intervento, dal comportamento energetico alla risposta alle sollecitazioni sismiche, dalla sicurezza antincendio fino al funzionamento di impianti industriali. BUSINESS PROCESS REINGENEERING: LA RIORGANIZZAZIONE DELL’UFFICIO TECNICO L’introduzione del BIM, all’interno di processi produttivi, in ottica di facility management, può essere percepita come un evento traumatico e comportare un aumento dell’investimento di lavoro iniziale da non sottovalutare. La riorganizzazione dei processi, perciò, costituisce un aspetto di fondamentale importanza per assicurare il successo dell’operazione. Il primo fattore da considerare consiste nel generare consenso attorno all’introduzione della metodologia BIM. La soluzione più praticata consiste nella creazione di un BIM team trasversale rispetto alla struttura dell’ufficio tecnico, nel quale inserire almeno una nuova risorsa specializzata. La promozione dello spirito di squadra può fare leva principalmente sulla definizione di un ambiente di lavoro condiviso, nel quale consolidare nuove modalità di collaborazione attraverso lo scambio delle informazioni, in grado di ottimizzare lo svolgimento delle singole mansioni incrementando la produttività e il grado di soddisfazione personale. Scopri le peculiarità della realizzazione dei nostri oggetti BIM e di come gestiamo i disciplinari presenti nei vari settori. Clicca e richiedi maggiori informazioni
OGGETTI BIM e il disciplinare Confindustria Ceramica

E’ stato presentato il disciplinare BIM dedicato alle ceramiche realizzato da Confindustria Ceramica e i partner qualificati. Un progetto di oltre 18 mesi per realizzare il disciplinare di categoria per aiutare le aziende produttrici di pavimentazione ceramica a creare oggetti BIM. COS’È UN OGGETTO BIM? Il BIM, acronimo di Building Information Modelling, è la filosofia di progettazione degli edifici studiata per far collaborare tutti gli attori del processo di progettazione e costruzione degli edifici. La progettazione BIM richiede l’inserimento di oggetti BIM che abbiano caratteristiche e informazioni tecniche come il prodotto reale. IL DISCIPLINARE CONFINDUSTRIA CERAMICA. Il punto di partenza del progetto di Confindustria Ceramica era di creare una linea guida BIM dedicata a tutte le aziende produttrici del settore. La realizzazione di un disciplinare garantisce la standardizzazione e completezza degli oggetti BIM per trasformare il BIM di categoria. Il gruppo di lavoro ha di fatto creato un formato incorporando parametri IFC (partendo dal 4.0 add.2) e creando parametri (property set) dedicati. Sono state di ispirazione gli standard NBS e COBie per parametri quali la specificità dell’oggetto, le normative nazionali e internazionali e informazioni utili al Facility Management. Oltre alla creazione di tali parametri, il gruppo di lavoro si è sforzato nel garantire linee guida chiare inerenti ai diversi livelli di obbligatorietà di compilazione dei parametri soprattutto in ambito IFC. Tutto il resto della parametrizzazione, sarà l’azienda stessa a decidere se implementare e valorizzare l’oggetto oppure no. Ad oggi il disciplinare è stato sottoposto alla commissione UNI così da poterne valutare l’efficacia e le eventuali implementazioni ed evoluzioni future.