Introdurre il BIM in azienda vuol dire anche approcciarsi a nuove tecnologie e software, ognuno con diverse caratteristiche. Per questo occorre che i file siano creati con un formato comune come l’IFC, Industry Foundation Classes.
Cos’è l’IFC
L’IFC è un formato di dati aperto, sviluppato da buildingSMART International standard per essere usufruibile da tutti i software di progettazione, a livello internazionale.
Nonostante ciò, però, è stato spesso soggetto di critiche e di falsi miti. Perché?
Il formato IFC non è utilizzabile per tutto
Spesso chi utilizza un determinato software vorrebbe utilizzarlo per tutte le attività aziendali, ma è chiaro come per un modello complesso e multidisciplinare come il BIM non può esistere un software in grado di soddisfare ogni singola esigenza.
C’è anche chi critica questo tipo di formato e preferisce utilizzare delle alternative, senza però rendersi conto che è vero che ci sono alternative al formato IFC, ma solo questo standard è abbastanza esaustivo e realizzato in modo da garantire un modello conforme alle esigenze della commessa.
Non è possibile per il committente fare modifiche
Una delle principali critiche al formato IFC è che, sebbene sia un formato aperto, è molto limitato per alcuni utilizzi, ad esempio la possibilità di effettuare modifiche. Questo ha portato a pensare che l’IFC non sia un formato valido.
È importante però specificare che IFC non deve essere modificabile, questo infatti andrebbe contro i principi del BIM e anche contro le norme che lo regolamentano (come la PAS 1192 – 2, che stabilisce che le modifiche sono a carico dell’autore).
Nel caso sia necessario fare modifiche partendo da un asset esistente bisogna redigere un nuovo capitolato informativo, mentre se è necessario modificare un componente IFC si può fare, lasciando però ogni modifica tracciata e registrata e esportando nuovamente il modello IFC modificato.
Quando si trasmettono i dati in IFC una parte può andare persa o non può essere estratta
Uno dei dubbi più comuni è che i dati non possano essere estratti per la valutazione o che nella trasmissione dei dati se ne possa perdere una parte. Questo perché spesso risulta difficile trasferire alcune proprietà dai modelli verso IFC.
In realtà il formato IFC è stato creato per consentire l’interscambio di un modello informativo, assicurandosi che nessun dato venga distorto o peggio perduto. Generalmente il problema risiede invece nel software di lettura, e questo è verificabile attraverso un visualizzatore IFC, che permette di leggere i dati contenuti all’interno del formato.
Quali sono i vantaggi del formato IFC
Il formato IFC è un formato destinato a durare nel tempo, a differenza dei software proprietari, e permette a più figure di collaborare e scambiarsi informazioni durante tutte le fasi di progettazione, costruzione, gestione e manutenzione.
È un sistema controllato che garantisce qualità e minore possibilità di errore, con conseguente risparmio di tempo e di denaro.
Infine, il formato IFC è il formato più utilizzato anche per l’OpenBIM proprio per l’utilizzo di dati neutrali e aperti.
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