Bim e Open Source: è possibile? 

A primo acchito BIM e Open Source potrebbero sembrare mondi separati e all’apparenza abbastanza distanti, ma al termine della lettura di questo articolo vi renderete conto che non è proprio così. 

BIM è l’acronimo di Building Information Modeling e rappresenta la possibilità per i progettisti di creare un modello digitale che possa restituire un numero infinito di informazioni sul progetto. L’Open Source invece è un sistema di programmazione aperta, pensata per dare accessibilità pubblica e garantire un utilizzo flessibile, collaborativo ed economico di programmi e piattaforme.

  • Come si sono uniti oggi questi due pianeti così lontani? 
  • Quali sono i benefici che il mondo dell’open source può portare alle aziende che utilizzano la tecnologia BIM? 

DA DOVE NASCE L’OPEN SOURCE

Il concetto Open Source rappresenta l’idea di libertà nella gestione, distribuzione e modifica dei codici sorgenti. 

Le prime licenze libere risalgono agli anni ’80, con GNU che si palesò come l’alternativa libera del ben più conosciuto UNIX. Una rivoluzione che sfociò circa 10 anni dopo nella creazione di Linux, un sistema operativo basato sul codice aperto ancora oggi molto utilizzato per amministrare reti e server. 

Oggi però consideriamo l’open source non soltanto come un software il cui codice è mantenuto aperto, ma anche come la modalità di libera circolazione della conoscenza e delle sue manifestazioni, di cui Wikipedia è un esempio emblematico. 

PERCHÉ IL BIM SI UNISCE ALL’OPEN SOURCE

Storicamente i software BIM non sono mai stati free, ossia liberi, ma quando fra la fine degli anni ’90 e i primi 2000 si è capito che il BIM cominciava a diventare una disciplina indipendente si impose la necessità di sviluppare ed adottare degli standard comuni. Il carattere Open cominciò quindi a trasferirsi dal software in sé ai sistemi di interscambio.

DALL’UNIONE TRA BIM E OPEN SOURCE NASCE L’OPEN BIM

Oggi l’approccio Open Source caratterizza gran parte dell’ecosistema BIM. Non sono solamente le opportunità create dal mercato a decretarne il successo, ma anche le revisioni normative che pian piano stanno virando verso l’idea di Open BIM, ovvero di piattaforme aperte, interoperabili e neutrali. Tanto che oggi possiamo identificare il BIM stesso con il termine Open BIM. 

I VANTAGGI DELL’OPEN BIM

Maggior coordinamento

Spesso chi lavora ad un progetto deve comunicare e collaborare con soggetti appartenenti ad altre organizzazioni. Grazie all’Open BIM il coordinamento è massimizzato: la collaborazione è possibile in tutte le fasi: dalla progettazione fino alla realizzazione.

Interoperabilità

In ambito informatico interoperabilità rappresenta la capacità di scambiare regolarmente e velocemente dati e informazioni con sistemi o programmi di diversa estrazione. In questo modo nel Building Information Modeling, grazie all’approccio open, i dati di un modello progettuale possono essere scambiati tra piattaforme, applicativi e software diversi senza incappare nella perdita di dati o di informazioni vitali per il progetto. 

Accessibilità

La facile accessibilità è consentita dal formato IFC, uno standard internazionale utilizzato da tutti i software di progettazione. Sfruttare questo formato è fondamentale sia per l’azienda, che può continuare ad operare con gli strumenti abituali.

È innegabile dunque che la fusione di BIM e Open Source, semplificata con il termine Open BIM, possa portare enormi vantaggi al mondo aziendale. Dalla possibilità di potenziare coordinamento e alla maggiore accessibilità per tutte le professionalità coinvolte, da qualsiasi software. A questo vi è infine da aggiungere un ultimo beneficio legato all’Open Source: l’aggiornamento. Queste soluzioni infatti garantiscono modifiche e aggiornamenti in modo continuo, senza per nulla interrompere o impattare sull’intero flusso di lavoro.

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