I vantaggi di integrare Blockchain e BIM per creare la BIMChain

Tra le nuove tecnologie che possono essere integrate nella metodologia BIM, la blockchain è quella più interessante per la tutela della proprietà intellettuale e delle informazioni contenute nei progetti, per garantire trasparenza e tracciabilità del lavoro. Approfondiamo cos’è la BIMChain e i vantaggi per i progetti BIM. Che cos’è la Blockchain La blockchain, in italiano “catena di blocchi” è una nuova tecnologia che permette di creare, gestire e aggiornare in modo sicuro e condiviso un registro virtuale con all’interno dati e informazioni. Viene utilizzata principalmente nell’ambito delle criptovalute e degli NFT, ma può essere introdotta in qualsiasi tipologia di business per rendere i processi sicuri o introdurre nuovi metodi di interazione. Tra i vantaggi della blockchain troviamo: Perché si parla di BIMChain La blockchain può essere integrata con il BIM in un nuovo processo conosciuto come BIMChain. Questo permette di creare un ambiente di condivisione e collaborazione per garantire trasparenza e tracciabilità di: In generale, integrare Blockchain e BIM permette di: I vantaggi di utilizzare la Blockchain per il BIM Oltre a godere dei vantaggi della Blockchain come sicurezza e trasparenza, l’integrazione con il BIM garantisce: Non solo, la BIMChain può avere un ruolo fondamentale nella valutazione della sostenibilità ambientale di un progetto, e permette di avere subito chiari i costi e le tempistiche di lavoro. Questa trasparenza nei dettagli consente di rendere chiara la validità del progetto rispetto ad altri, per ottenere un vantaggio competitivo nella partecipazione a bandi e nell’ottenimento di fondi dedicati. La Blockchain per il CDE La trasparenza e la tracciabilità delle informazioni rendono la blockchain la tecnologia ideale da integrare al CDE, l’ambiente di condivisione dei dati. Per un’implementazione a norma di legge, buildingSMART, l’ente mondiale che guida la trasformazione digitale del settore delle costruzioni, ha realizzato delle Linea guida per l’applicazione della blockchain ad un CDE, che definiscono i requisiti minimi che una applicazione della blockchain deve rispettare. Vuoi rimanere sempre aggiornato sull’utilizzo delle nuove tecnologie nel BIM? Continua a seguirci sul nostro blog e sui nostri social!

Per stare al passo con il BIM è necessaria una formazione specifica

Il BIM ha cambiato in modo importante il settore AEC. Il suo impatto ha coinvolto processi e metodologie di lavoro, ha reso necessarie nuove figure professionali e soprattutto ci ha messo davanti alla necessità di una formazione specifica, che i tecnici e tutte le figure coinvolte nei processi devono seguire per restare al passo con i tempi ed efficientare il lavoro. Vediamo a che punto siamo in Italia e come fare formazione sul BIM, sia per i privati che nella PA. Perché è importante la formazione sul BIM In ambito BIM, la formazione riguarda ogni figura coinvolta nei processi, dal tecnico della PA fino ad architetti, ingegneri, designer e progettisti. È fondamentale non solo per il corretto utilizzo di strumenti e metodologia, ma anche per garantire il rispetto delle normative e scrivere i bandi della Pubblica Amministrazione in modo corretto. La formazione è quindi un pilastro essenziale per un’adozione efficiente del BIM sia nelle aziende che nella PA, ma, a quanto pare, la strada è ancora lunga. Quanta formazione si fa sul BIM in Italia Oggi, secondo l’indagine Antel Assobim, di cui abbiamo parlato nell’articolo “La diffusione del BIM nella Pubblica Amministrazione”, solo il 30% dei tecnici intervistati ha partecipato a corsi ed eventi formativi sul BIM e la quasi totalità del campione non ha mai fatto formazione certificata per il BIM. I dati, seppur in crescita rispetto al report del 2019, sono preoccupanti anche in ambito privato, dove il 37% del campione afferma di avere carenze nell’utilizzo della metodologia e di necessitare di formazione specifica. Il report evidenzia quindi l’importanza di intervenire tempestivamente, facendo formazione per i tecnici attraverso: Cosa si sta facendo nel concreto per migliorare la situazione La formazione in ambito BIM è necessaria per adottare correttamente la metodologia in ogni ambito del settore AEC e per usufruire di tutti i vantaggi che essa ha in ogni fase di vita dei progetti.  In ambito privato, sempre più aziende come Skeinbim si stanno adoperando per fare divulgazione, attraverso incontri in presenza, eventi e webinar formativi. Non solo, anche le università e gli enti di formazione sono in prima linea, con corsi e master post-laurea e percorsi formativi specializzanti per le nuove figure che il BIM ha fatto nascere nel corso degli anni. Formazione BIM per la PA Anche la Pubblica Amministrazione non può esimersi dal fare formazione per rimanere aggiornata su ogni aspetto del BIM. Lo conferma anche il nuovo codice appalti (d.lgs. 36/2023), che oltre a sancire l’obbligatorietà del BIM per la PA, ha stabilito un insieme di requisiti obbligatori per le figure coinvolte, che comprende anche la formazione. Per la PA, la formazione in ambito BIM deve prevedere piani specifici per aumentare le competenze del personale, che si focalizzano in modo particolare su: Ovviamente, non esiste un piano formativo univoco per la PA: sarà fondamentale adattare la formazione alle singole organizzazioni per garantire le competenze adeguate a ogni figura coinvolta. Vuoi sapere di più sul BIM e sugli eventi e i webinar di Skeinbim? Vai alla pagina dedicata sul sito e seguici sui nostri canali LinkedIn, Facebook e Instagram!

BIM, Intelligenza Artificiale e transizione digitale nel settore AEC

Negli ultimi tempi abbiamo parlato molto di come l’Intelligenza artificiale sta cambiando il settore AEC, anche grazie alla sua integrazione con il BIM. Quanto è importante l’IA nel panorama italiano, come è legata alla transizione digitale e cosa devono fare i professionisti per restare al passo con i tempi? Intelligenza Artificiale e transizione digitale In Italia, in ogni settore è in atto una transizione digitale, che permetterà di digitalizzare i processi e migliorare la qualità del lavoro per i professionisti. La trasformazione digitale del nostro Paese è strettamente collegata con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, in particolare nel settore AEC, nel manifatturiero e nella PA, dove si parla sempre di più di Digital Twin per la migliore gestione di edifici e infrastrutture e per la realizzazione di città intelligenti. L’utilizzo delle nuove tecnologie porterà a una notevole crescita economica, ma soprattutto a un cambiamento dei paradigmi lavorativi a cui siamo sempre stati abituati. Cosa deve fare il professionista per rimanere al passo con i tempi Il settore delle costruzioni, grazie al BIM e all’utilizzo di nuove tecnologie, sta vivendo una significativa trasformazione, digitalizzazione e automatizzazione dei processi. Per i professionisti del settore AEC e non solo, che lavorano con il BIM e stanno entrando a contatto con la realtà dell’Intelligenza Artificiale, sarà fondamentale mantenersi costantemente aggiornati e trasformare le proprie competenze. Ecco quali sono i modi per rimanere al passo con i tempi. 1 | Conoscere gli strumenti che si hanno a disposizione Per prima cosa, è fondamentale comprendere come l’AI e le nuove tecnologie protagoniste della trasformazione digitale non sono dei sostituti dei professionisti, ma degli strumenti a loro disposizione per semplificare, migliorare e automatizzare i processi. L’Intelligenza Artificiale non potrà mai sostituire un approccio aperto e multidisciplinare come quello del BIM, ma potrà e dovrà integrarlo, come abbiamo già visto in numerosi articoli sul blog. È fondamentale per questo conoscere tutti gli strumenti a disposizione del team, per utilizzarli correttamente e sfruttare ogni funzione a vantaggio del progetto. 2 | Fare formazione e investire sul team Il settore AEC è in continua evoluzione, lo abbiamo già visto con l’avvento del BIM in Italia, e sono sempre più richieste nuove professioni maggiormente specializzate e settorializzate. Quando si parla di nuove tecnologie, alla base ci deve essere sempre una solida formazione. Per conoscere gli strumenti che si hanno a disposizione, ma anche e soprattutto per acquisire nuove competenze che rendono i professionisti insostituibili dall’AI. È per questo necessario che i professionisti facciano formazione, ma sarà fondamentale investire anche su nuove figure professionali giovani, che sappiano trainare le aziende nell’utilizzo delle tecnologie più recenti. L’importanza dell’Intelligenza Artificiale per lo sviluppo del nostro Paese Nel giugno 2021 è stato pubblicato il white paper Promuovere lo sviluppo e l’adozione dell’Intelligenza Artificiale a supporto della ripresa, predisposto dal Tavolo di lavoro Anitec-Assinform Intelligenza Artificiale. Il white paper mette in luce come l’Intelligenza Artificiale sia fondamentale per il nostro Paese, sia per lo sviluppo delle imprese che per quello dei servizi, ma dal documento, si evince come l’Italia sia ancora indietro rispetto al resto del mondo e dell’Unione Europea nell’adozione delle nuove tecnologie. Si evidenzia come secondo l’Istat solo il 7,9 % delle PMI e il 26,3% delle grandi imprese utilizzano almeno uno strumento di intelligenza artificiale. Per fare un confronto con gli altri Paesi europei, secondo l’Eurostat: La strada è ancora lunga, ma proprio per questo è necessario che i professionisti inizino fin da subito a prepararsi, per farsi trovare pronti all’arrivo dell’IA nel mondo del lavoro.

Perché integrare il BIM nella progettazione impiantistica MEP?

L’utilizzo del BIM nel settore delle costruzioni ha innescato una reazione a catena, allargandosi anche ad altri ambiti come l’architettura, il settore manifatturiero o il facility management. Tra questi, uno degli ambiti più interessanti in cui integrare il BIM è la progettazione MEP, che riguarda l’impiantistica. Ecco quali sono tutti i vantaggi dell’integrazione BIM/MEP.  Metodologia BIM e modellazione MEP Sappiamo che il BIM è una metodologia di lavoro che permette di realizzare un unico database, ricco di tutte le informazioni necessarie per ogni fase di vita del progetto. MEP è un acronimo che sta per Mechanical, Electrical, Plumbing e indica tutti i tipi di impianti che possono essere installati in un edificio, come le tubazioni e i condotti per il riscaldamento e raffrescamento, l’illuminazione o il gas. Integrare la progettazione MEP con il BIM fin dalle prime fasi del progetto permette di migliorare la qualità del lavoro, ottenendo una visione d’insieme dell’opera, definita in ogni suo dettaglio. La progettazione BIM MEP permette infatti di lavorare su un unico modello, contenente tutte le informazioni necessarie per scegliere le soluzioni migliori per realizzare un progetto funzionante, efficiente e funzionale, già dalla fase progettuale o di concept design. I vantaggi di utilizzare il BIM nella progettazione MEP Integrare la metodologia BIM nel MEP porta numerosi vantaggi in ogni fase del progetto. La progettazione MEP beneficia di tutti i tradizionali vantaggi del BIM, come: Da un punto di vista ancora più specifico, dobbiamo pensare anche che la progettazione MEP prevede il lavoro con l’impiantistica, più difficile da riprodurre nei classici modelli 2D e per questo molto soggetto a errori di calcolo. Integrare il BIM nel MEP consente di passare da un modello 2D a un ambiente 3D, in cui è possibile monitorare in tempo reale tutti gli impianti e il modo in cui passano attraverso pavimenti, pareti e soffitti. In questo modo è possibile: I vantaggi del BIM nella progettazione impiantistica coinvolgono inoltre il cantiere stesso, perché grazie al BIM è molto più semplice avere chiare le tempistiche di realizzazione e l’avanzamento dei lavori, così come gestire in modo più efficace la sicurezza dei lavoratori. Il futuro della modellazione: da BIM e MEP a BEMS L’integrazione di BIM e MEP può avere notevoli vantaggi anche a livello di sostenibilità e di risparmio energetico. In questo caso possiamo parlare di BEMS, Building Energy Management System, un sistema per il facility management che consente la gestione degli impianti installati e delle risorse energetiche, permettendo di ridurre i consumi, facilitare la manutenzione e migliorare la vita delle persone che abitano l’edificio. Con il BEMS è possibile monitorare gli impianti in tempo reale e renderli, di fatto, intelligenti, in un’ottica di edifici e città sempre più smart e a misura di cittadino.

Integrare Digital Twin e AI per portare nel futuro il settore AEC

Il settore AEC è in evoluzione costante. Sono sempre di più le nuove tecnologie che permettono di ottimizzare i processi e rendere il lavoro più semplice ed efficiente. Tra queste ci sono Digital twin e AI, che utilizzati insieme aprono le porte a scenari futuri sempre più efficienti e automatizzati. Che cos’è il digital twin Il Digital Twin, gemello digitale, è la rappresentazione digitale di un edificio o di un oggetto esistente o in fase di costruzione. Si tratta di un modello 3D dell’opera, che si utilizza per abitazioni, manufatti e infrastrutture, per riprodurre digitalmente un quartiere e anche un’intera città. Rispetto al BIM, un digital twin non contiene informazioni sulla progettazione dell’opera, ma si concentra sull’utilizzo che le persone fanno dell’opera stessa e sulla sua manutenzione. Serve per: Tre tipologie di Digital Twin In base all’utilizzo che ne viene fatto, possiamo individuare tre diverse tipologie di gemelli digitali: Perché usare l’AI nel digital twin? Nell’ultima tipologia, l’integrazione con l’AI permette di migliorare l’efficienza del digital twin, affidandosi non solo all’utilizzo dei sensori ma anche ai dati che l’AI raccoglie in autonomia. Questo permette all’intelligenza artificiale di: I vantaggi dell’integrazione tra Digital twin e AI È chiaro come le infinite possibilità proposte dall’Intelligenza artificiale permettono una migliore gestione dell’opera, del suo utilizzo e della sua manutenzione. Integrare Digital twin e AI: Futuro remoto o realtà? In futuro, con l’integrazione di Realtà Virtuale e Aumentata e IoT e attraverso l’utilizzo combinato di BIM e GIS, i digital Twin potranno contribuire alla realizzazione di città intelligenti, costantemente monitorate non solo per edifici, opere e infrastrutture ma anche per la qualità della vita. Un esempio attuale e innovativo è la città di Singapore, la prima al mondo ad avere il suo gemello digitale. Dal digital Twin di Singapore è possibile migliorare la gestione dei servizi pubblici, gestire la riqualificazione urbana e offrire servizi migliori ai cittadini attraverso l’analisi delle loro abitudini.

BIM e GIS: perché integrarli?

L’integrazione tra BIM e GIS è il futuro del settore delle costruzioni e permetterà di lavorare sui progetti con una visione più ampia e dettagliata. Vediamo cos’è il GIS e tutti i vantaggi dell’integrazione col BIM, con un focus sui vantaggi per la Pubblica Amministrazione. Cos’è il GIS e qual è il suo rapporto col BIM GIS è l’acronimo di Geographic Information System, in italiano SIT, Sistema Informativo Territoriale. Esattamente come il BIM è un sistema di raccolta e gestione delle informazioni. Il GIS però non si limita al singolo edificio, ma raccoglie ed elabora i dati sul territorio, in base alla loro posizione geografica. Le due tecnologie condividono quindi la filosofia e la metodologia di lavoro, basate sull’utilizzo di dati e informazioni associati a oggetti digitali. Perché integrare le due tecnologie Utilizzare insieme GIS e BIM vuol dire mettere al centro i dati e la loro importanza, ampliando la ottica del progetto dalla singola opera al suo contesto geospaziale. Questo porta a una visione d’insieme, che ha lo scopo di: I vantaggi dell’integrazione coinvolgono tutti i campi in cui è necessario considerare la componente territoriale per la progettazione o la manutenzione, ad esempio in architettura o nella realizzazione del piano di sicurezza degli edifici. I vantaggi dell’integrazione tra BIM e GIS per la Pubblica Amministrazione Una delle applicazioni più interessanti (e già attuabili) dell’integrazione tra BIM e GIS è per la Pubblica Amministrazione. Grazie all’utilizzo in sinergia di GIS e BIM nella PA si potrà: Il futuro di BIM e GIS Oltre ai vantaggi che porterà in futuro alla PA, l’integrazione tra GIS e BIM è uno dei passi più importanti verso la realizzazione di città intelligenti. Si potranno infatti sviluppare Twin Copy immersivi, ovvero Digital Twin capaci di rendere le città smart e predittive. Queste due tecnologie potranno essere integrate anche con l’Internet of Things, per gestire in modo più efficace il facility management di edifici e infrastrutture. Per rendere tutto questo possibile, ogni elemento che compone l’opera (e l’intero territorio) dovrà essere interconnesso e avere delle coordinate comuni.

Atto organizzativo per l’adozione del BIM nella PA

Il Decreto BIM del 2021 per l’adozione del BIM nella PA parla dell’atto organizzativo BIM, un documento fondamentale senza il quale non è possibile utilizzare metodologia e strumenti BIM nella Pubblica Amministrazione. Vediamo che cos’è esattamente, qual è la sua funzione e da cosa è composto. Che cos’è l’atto organizzativo BIM L’atto organizzativo, insieme al piano di formazione e a quello di acquisizione di strumenti hardware e software, è uno degli adempimenti preliminari per la PA inseriti all’interno del Decreto BIM. Si tratta di un regolamento che definisce le linee guida e le regole per adottare il BIM nella Pubblica Amministrazione relativamente a: È uno strumento necessario per assicurarsi che la PA adotti il BIM in modo efficace e uniforme e per favorire l’innovazione e la trasparenza nei progetti pubblici. Questo documento infatti va a definire i requisiti informativi della pubblica amministrazione prima del capitolato informativo di gara, che di conseguenza deve indicare i requisiti informativi in modo coerente con l’atto organizzativo. Da cosa è regolamentato L’atto organizzativo si basa su direttive e regolamenti nazionali, tra cui il Decreto BIM (ovvero il dm 560/2017), il codice appalti dlgs 36/2023, in cui viene approfondito, e le Linee Guida per l’adozione del BIM nelle infrastrutture e nelle opere pubbliche emanate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Quali sono gli obiettivi dell’atto organizzativo e chi deve redigerlo Oltre a gestire in modo efficace l’adozione del BIM nella Pubblica Amministrazione, l’atto organizzativo permette di: Dati i suoi obiettivi, è chiaro come il documento deve focalizzarsi sulle esigenze e sulle specifiche di ogni singolo progetto. È per questo motivo che deve essere redatto dalle stazioni appaltanti, che sono tenute a coinvolgere nella stesura tutte le figure coinvolte nel progetto (fornitori, progettisti, direttori dei lavori ecc.). Cosa ci deve essere nell’atto organizzativo BIM? L’atto organizzativo deve esplicitare il processo di controllo e gestione delle singole fasi del BIM, ovvero: Nel codice appalti si specifica anche che l’atto organizzativo è composto da documenti che dettagliano i requisiti informativi della stazione appaltante o dell’amministrazione concedente. Per questo motivo deve contenere:

Integrare l’Intelligenza Artificiale nel BIM?

L’integrazione di Intelligenza artificiale e BIM nel settore delle costruzioni sta diventando sempre più centrale per tutte le fasi di vita di un edificio. Vediamo come e perché. L’importanza dell’intelligenza artificiale integrata al BIM La gestione efficace di tempistiche e costi è uno dei principali problemi del settore delle costruzioni, in cui non è sempre facile fare delle stime precise, specialmente quando si tratta di progetti molto grandi. Come sappiamo, inoltre, la digitalizzazione dei processi legata al BIM sta portando a lavorare dovendo analizzare una mole di dati sempre maggiori. L’intelligenza artificiale permette di risolvere questi due problemi, perchè analizza velocemente i dati e permette di realizzare stime accurate in ogni fase di vita del progetto. Grazie all’AI si possono generare modelli BIM automaticamente, basandosi semplicemente su dati grezzi, e si può automatizzare la maggior parte delle attività ripetitive, ottimizzando i tempi e riducendo i costi senza intaccare la qualità del lavoro. Non solo, l’intelligenza artificiale integrata al BIM è utile anche per la realizzazione di edifici sostenibili e sempre più a misura d’uomo. Attraverso il BIM e l’AI, infatti, si possono effettuare analisi automatiche di sostenibilità ambientale per ogni fase di vita del progetto. Andiamo più nel dettaglio e vediamo in quali fasi di vita del progetto viene utilizzata l’integrazione tra BIM e Intelligenza Artificiale. In quali fasi della vita di un edificio si può utilizzare l’Intelligenza Artificiale con il BIM L’AI integrata al BIM offre notevoli vantaggi nelle fasi di: Le sinergie dell’AI nel BIM L’intelligenza artificiale nel settore delle costruzioni si può utilizzare in sinergia con altre tecnologie, per rendere il lavoro ancora più efficiente e migliorare il rapporto tra team di lavoro e committenti. Tra queste ci sono metaverso, realtà virtuale e aumentata e gamification, insieme al machine learning che permette all’intelligenza artificiale di apprendere tramite i dati acquisiti e di migliorare le prestazioni in modo automatico e costante.