Interoperabilità BIM: perché è la chiave per lavorare meglio

Nel BIM non basta modellare in 3D per parlare di digitalizzazione. La vera sfida è riuscire a collaborare in modo efficace tra professionisti, software e discipline diverse, lungo tutto il ciclo di vita dell’opera. È qui che entra in gioco l’interoperabilità del BIM: la capacità di far dialogare modelli, dati e sistemi in modo fluido, sicuro e affidabile. Senza questo requisito, ogni progetto rischia di diventare un’isola operativa, difficile da integrare con il resto del processo. Da modelli isolati a modelli federati Negli anni, il BIM ha superato la logica del modello unico sviluppato da un solo software e si è evoluto verso una federazione di modelli, ciascuno gestito da figure diverse ma coordinato in un ambiente comune. Questa evoluzione è rappresentata dai livelli di maturità BIM: Modelli che lavorano insieme, anche se costruiti in ambienti differenti. Cos’è davvero l’interoperabilità BIM Nel contesto BIM, interoperabilità significa creare un flusso di dati coerente e strutturato, che possa essere letto, interpretato e aggiornato da tutte le figure coinvolte nel progetto, in qualsiasi fase. È ciò che consente agli architetti di coordinarsi con gli impiantisti, ai progettisti strutturali di dialogare con chi si occupa di computi e pianificazione, e a tutti di lavorare su un patrimonio informativo condiviso. L’interoperabilità nel BIM è una condizione necessaria per ridurre errori, evitare duplicazioni e garantire continuità operativa. IFC e openBIM: il linguaggio comune Per rendere possibile questo dialogo servono standard aperti. Il più importante è il formato IFC (Industry Foundation Classes), di cui abbiamo parlato molte volte: un formato neutrale, non legato a un singolo software, pensato proprio per l’interoperabilità. Un file IFC contiene: L’adozione dell’openBIM, lo standard BIM aperto e non legato a software proprietari, garantisce la libertà di scelta degli strumenti e allo stesso tempo la possibilità di collaborare in modo trasparente, senza lock-in tecnologici. I vantaggi dell’interoperabilità nei progetti I vantaggi operativi dell’interoperabilità sono: Oltre l’IFC: altri strumenti per l’interoperabilità Accanto all’IFC, esistono altri strumenti fondamentali per la collaborazione: A questi si affiancano dizionari digitali (come il bSDD) e servizi di validazione dei modelli, che permettono di mantenere coerenza e qualità nello scambio di dati tra software diversi. Il futuro dell’interoperabilità BIM L’interoperabilità è la base per costruire una filiera sempre più connessa, efficiente e aperta. È anche la condizione per integrare soluzioni avanzate come i Digital Twin, i modelli 4D e 5D, la gestione energetica, la sostenibilità e la manutenzione predittiva. L’obiettivo non è solo far parlare i software tra loro, è quello di creare un ecosistema digitale collaborativo in cui ogni dato è utile, tracciabile e accessibile quando serve. Puntare sull’interoperabilità significa costruire valore nel tempo: per il progetto e per tutti gli attori coinvolti È un investimento in qualità, chiarezza e collaborazione, che rende il BIM più efficace, accessibile e pronto a gestire la complessità del costruire contemporaneo. Contattaci e continua a seguirci: su SkeinBIM trovi strumenti e risorse per costruire un approccio BIM davvero efficace.
Economia circolare, BIM e sostenibilità: progettare oggi pensando al domani

La sostenibilità è diventata un criterio imprescindibile in tutti i settori, e quello delle costruzioni non fa eccezione. In questo contesto il BIM si conferma un alleato strategico per chi vuole progettare in modo più responsabile, ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare le risorse lungo l’intero ciclo di vita dell’opera. Ecco come sono collegati economia circolare, BIM e sostenibilità. Dal modello lineare al modello circolare: un drastico cambio di paradigma Per decenni, il settore AEC ha seguito una logica lineare: costruzione, utilizzo, demolizione. Un approccio che ha generato tonnellate di rifiuti ed elevati consumi energetici e che oggi, di fronte all’urgenza climatica e alla scarsità delle risorse, non è più sostenibile. L’economia circolare rappresenta un cambio di prospettiva radicale, in cui si progetta fin dall’inizio tenendo conto dell’intero ciclo di vita dell’opera: È un nuovo modo di pensare e agire, che coinvolge ogni fase del progetto e tutte le figure che vi partecipano. E per farlo servono dati, strumenti e un approccio integrato. In una parola: il BIM. Il BIM è la chiave per l’economia circolare nel settore costruzioni Sappiamo che il BIM è un contenitore informativo dinamico, in evoluzione, che raccoglie e aggiorna dati utili in ogni fase del ciclo di vita dell’opera dalla sua progettazione alla costruzione, dalla gestione alla manutenzione e demolizione. Grazie ad esso, è possibile: Progettare in ottica circolare significa fare scelte consapevoli fin dall’inizio e progettare con uno sguardo a lungo termine, e il BIM rende possibile questo tipo di visione. Un approccio che permette di anticipare criticità, proporre alternative sostenibili e migliorare le performance ambientali dell’opera fin dalla progettazione Il modello BIM permette di avere una visione completa dell’opera, con tutti i suoi componenti e sistemi. Questo consente di pianificare con precisione l’uso di materiali, manodopera, attrezzature e risorse energetiche, evitando sprechi ed errori. In particolare, il BIM 7D contiene tutte le informazioni legate alla sostenibilità dell’opera per valutare le prestazioni energetiche e ambientali lungo l’intero ciclo di vita del progetto. Integrato con il Life Cycle Assessment permette analisi dettagliate, scelte progettuali più sostenibili e una visione più lucida su costi e benefici nel lungo periodo. Da BIM al BEM In questo contesto si parla di Green BIM, per realizzare edifici ecosostenibili, e di BEM, Building Energy Model, un’evoluzione del BIM con cui analizzare il fabbisogno energetico, ottimizzare le prestazioni dell’edificio e integrare strategie di risparmio e monitoraggio continuo. Inoltre, grazie agli scenari predittivi e al monitoraggio in tempo reale, è possibile simulare diverse opzioni progettuali, valutare rischi e impatti, migliorare il coordinamento tra team e aumentare l’efficienza complessiva dell’intervento. Oggetti BIM e manifattura sostenibile: il ruolo dei prodotti digitali La sostenibilità passa anche dai prodotti. Gli oggetti BIM sostenibili permettono a progettisti e imprese di scegliere materiali con dati completi su provenienza, durata, riciclabilità e impatto ambientale. Le aziende che digitalizzano il proprio catalogo con attenzione alla sostenibilità possono contribuire attivamente a edifici più efficienti, migliorando allo stesso tempo la propria competitività. Il BIM è uno strumento concreto per costruire un settore più responsabile Chi lavora nel settore delle costruzioni oggi ha l’opportunità e il dovere di scegliere un approccio circolare e integrato, in cui ogni decisione è supportata da informazioni affidabili. Un passo alla volta, possiamo costruire un futuro più intelligente. E il BIM è il nostro alleato migliore per farlo, insieme. Adotta anche tu il BIM in azienda
BIMeet al fianco di BIM (K)now! per la Closing Conference “BIM Kaleidoscope: Shifting Visions” – 28 novembre, Roma

Nato come un esperimento culturale e scientifico, BIM (K)now! è oggi un format di ricerca e divulgazione che fonde in modo innovativo metodo, visione e pensiero progettuale.Ideato, curato e coordinato da Vittorio Andrea Sellaro, il progetto si colloca al crocevia tra formazione accademica, pratica professionale e ricerca applicata, proponendo un approccio che interpreta il Building Information Modeling non soltanto come strumento tecnico, ma come linguaggio culturale e infrastruttura di conoscenza. Dalla sua fondazione, BIM (K)now! ha costruito un percorso di riflessione multidisciplinare, unendo architetti, ingegneri, giuristi, ricercatori e studiosi attorno a un obiettivo comune: costruire una cultura condivisa della digitalizzazione, capace di generare valore scientifico e collettivo.Ogni tappa del format – dalle università ai centri di ricerca, dagli studi professionali ai luoghi del confronto pubblico – si è configurata come un laboratorio in cui il sapere viene costruito attraverso il dialogo, la contaminazione e l’esperienza diretta.Con la Closing Conference “BIM Kaleidoscope: Shifting Visions”, BIM (K)now! conclude il suo ciclo 2025 riaffermando la propria impronta curatoriale e scientifica: un caleidoscopio di visioni in movimento, in cui le traiettorie del progetto, della tecnologia e della cultura si intrecciano per delineare il futuro del settore AEC. “BIM Kaleidoscope: Shifting Visions” Roma, 28 novembre 2025 – Aula Magna di Fontanella Borghese, Sapienza Università di Roma [Piazza Borghese, 9] Il 2025 è stato un anno di grande intensità scientifica e culturale. Dopo le tappe di Nola, Pavia, Napoli e Brescia, il ciclo BIM (K)now! approda per la prima volta a Roma, nella prestigiosa sede della Sapienza Università di Roma, per un appuntamento conclusivo che sintetizza un intero anno di ricerca, confronto e sperimentazione nel campo dell’innovazione digitale applicata al progetto.La Closing Conference “BIM Kaleidoscope: Shifting Visions” conclude il ciclo di incontri BIM (K)now!, il format ideato, curato e coordinato da Vittorio Andrea Sellaro, che da anni promuove la diffusione della cultura del Building Information Modeling come disciplina scientifica e come strumento di riflessione critica sul progetto contemporaneo.Questo appuntamento finale non è soltanto una conferenza, ma un momento di sintesi e riflessione collettiva: un luogo in cui ricerca accademica, esperienza professionale e visione culturale si incontrano per delineare il futuro dei processi digitali nella progettazione integrata. Nel corso di questi anni, BIM (K)now! si è distinto come piattaforma di indagine e disseminazione scientifica, capace di mettere in dialogo università, studi professionali, istituzioni e centri di ricerca. L’approccio curatoriale di Vittorio Andrea Sellaro ha trasformato il format in un vero e proprio ecosistema culturale dedicato al pensiero progettuale digitale, dove la metodologia BIM diventa non solo strumento tecnico, ma anche medium conoscitivo e linguaggio interdisciplinare. L’evento romano rappresenta dunque una tappa simbolica e conclusiva di questo percorso: un caleidoscopio di prospettive in cui il BIM viene esplorato come leva strategica capace di connettere cultura, innovazione, tecnologia e sostenibilità.Attraverso casi studio, testimonianze dirette e contributi di studiosi e professionisti di primo piano, la conferenza offrirà una panoramica articolata sulle migliori esperienze di implementazione e ricerca, evidenziando come la metodologia BIM stia progressivamente trasformando non solo il modo di progettare e costruire, ma anche quello di collaborare, condividere e generare conoscenza. Il pomeriggio si chiuderà con un Q&A interattivo moderato da Vittorio Andrea Sellaro, pensato come un momento di apertura e confronto con il pubblico per stimolare il dialogo tra ricerca, professione e formazione.Un evento, quindi, di alta valenza culturale e scientifica, che conferma BIM (K)now! come un progetto curatoriale di ricerca permanente, in grado di fondere rigore accademico, sperimentazione applicata e sensibilità culturale verso il futuro del settore AEC. Programma dell’evento Dario Castellani Tarabini & Gianluca Lico, Archea Associati “Nuove traiettorie del fare architettura: evoluzione dei processi progettuali attraverso BIM e innovazione” Daniele Manuelli, ACPV Architects “Metodologia BIM, computational design e data analysis: sperimentazioni e applicazioni per la progettazione di torri” Partecipanti e collaborazioni All’incontro prenderanno parte studi e professionisti di eccellenza, tra cui: La struttura del programma scientifico, curata da Vittorio Andrea Sellaro, mira a creare un dialogo trasversale tra le diverse esperienze professionali e di ricerca, offrendo una visione complessiva della trasformazione in atto nel mondo del progetto digitale.Matteo Giani, responsabile dell’area BIM di Starching, proporrà una lettura approfondita del BIM come strumento operativo e gestionale capace di connettere il modello virtuale al cantiere reale. Il suo intervento esplorerà il ruolo della modellazione informativa nella pianificazione e nella direzione dei lavori, mostrando come la sinergia tra progettazione e costruzione possa generare efficienza, riduzione degli errori e una maggiore coerenza tra le diverse fasi operative. Attraverso casi concreti, Giani metterà in luce il valore del BIM come infrastruttura di conoscenza condivisa, in grado di supportare decisioni tecniche e gestionali basate sui dati.Dario Castellani Tarabini e Gianluca Lico, professionisti del dipartimento BIM di Archea Associati, offriranno una riflessione sul rapporto tra innovazione digitale e poetica architettonica, sottolineando come la metodologia BIM, integrata con gli strumenti di progettazione parametrica, stia contribuendo a ridefinire il concetto stesso di “processo progettuale”. La loro presentazione metterà in evidenza le “nuove traiettorie del fare architettura”, in cui la tecnologia diventa una forma di pensiero capace di abilitare nuove visioni creative e sostenibili, mantenendo salda la centralità del progetto come atto culturale.Luca Marcotullio, BIM Manager di Mario Cucinella Architects, approfondirà il tema del BIM come linguaggio del progetto, analizzando la dimensione comunicativa e concettuale della modellazione informativa. Il suo intervento esplorerà la relazione tra progettazione digitale, identità architettonica e responsabilità ambientale, illustrando come gli strumenti digitali possano essere interpretati come estensione della sensibilità progettuale e come mezzo per costruire una pratica più consapevole e integrata. Attraverso esperienze dirette dello studio MC A, Marcotullio racconterà la progressiva fusione tra creatività, tecnologia e sostenibilità.Daniele Manuelli, BIM Unit Leader presso ACPV Architects, presenterà un contributo di carattere tecnico-sperimentale, illustrando le strategie di computational design e data analysis applicate ai progetti di architettura complessa, in particolare alle tipologie a torre. Analizzando casi studio internazionali – da Hong Kong a Taipei, fino a Dubai – Manuelli mostrerà come la ricerca interna dello studio abbia sviluppato nel tempo workflow informativi evoluti capaci di integrare modellazione parametrica,
Complesso residenziale – Milano Lambrate-Ortica

SERVIZI FORNITI Modellazione strutturale in Tekla Structures Integrazione disciplinare BIM (architettura, impianti, strutture) Controllo geometrico e costruttivo per prefabbricazione Supporto informativo per computi, quantità e cantiere LUOGO Milano – Italia SETTORE Residenziale SUPERFICIE: 133 unità abitative Per un nuovo complesso residenziale a Milano, abbiamo realizzato un servizio di modellazione strutturale avanzata, un intervento che si inserisce in un progetto di rigenerazione urbana tra i quartieri Lambrate e Ortica, lungo un’area storicamente occupata dalle attività produttive Innocenti‑Maserati. L’edificio si sviluppa su una pianta a ferro di cavallo attorno a una corte centrale, con spazi pedonali, giardini e aree carrabili. Con 10 piani fuori terra e 2 interrati, prevede 133 appartamenti nei livelli superiori. In questo contesto, abbiamo realizzato la modellazione delle strutture portanti tramite Tekla Structures, con un approccio altamente qualificato e integrato. Il nostro team ha lavorato su più fronti: Sviluppo del modello strutturale con attenzione a geometria e vincoli costruttivi, per agevolare prefabbricazione e montaggio; Integrazione BIM con i modelli architettonici e impiantistici per garantire coerenza, ridurre interferenze e aumentare l’efficienza progettuale; Implementazione informativa per favorire l’estrazione di computi, quantità e dati utili al ciclo di vita dell’edificio; Supporto alla fase esecutiva, con la fornitura della documentazione tecnica derivata direttamente dal modello Tekla: tavole, estratti, viste dedicate, ecc. Questo progetto dimostra come la modellazione strutturale BIM in Tekla sia uno strumento chiave anche nei progetti residenziali complessi, perché assicura precisione, efficienza e piena integrazione digitale. Altri progetti Vedi tutti
Sede Pubblica Amministrazione di Milano

SERVIZI FORNITI Modellazione architettonica e delle facciate Modellazione MEP costruttiva (impianti meccanici, elettrici, idraulici) Predisposizione del modello BIM operativo per il cantiere Coordinamento interdisciplinare (architettura, MEP, costruzioni) Tracciamento delle fasi esecutive e prevenzione delle criticità LUOGO Milano – Italia SETTORE Terziario PERIODO 2024-2025 SUPERFICIE 10.000 mq Per il restyling della sede della Pubblica Amministrazione, affacciata su Corso di Porta Vittoria a Milano, abbiamo realizzato un modello BIM operativo per la fase di cantiere, integrando architettura, facciate e impianti. Un progetto di riqualificazione contemporanea, sviluppato su un edificio modernista degli anni Sessanta, con elementi custom e una forte vocazione esecutiva. Nel contesto di una riqualificazione ambiziosa, SkeinBIM ha fornito un contributo tecnico e specialistico allo sviluppo del modello informativo per la fase costruttiva dell’edificio. Il nostro team ha curato: Modellazione architettonica e facciate: sviluppo digitale dell’involucro, con particolare attenzione a dettagli come la curtain wall, i manti in rame e le pietre naturali, in coerenza con la visione progettuale; Modellazione MEP: inserimento degli impianti meccanici, elettrici e idraulici all’interno del modello costruttivo, garantendo correttezza geometrica e informativa; Gestione BIM per il cantiere: predisposizione di un modello operativo, utile al coordinamento delle lavorazioni, alla tracciabilità e alla prevenzione delle criticità esecutive; Integrazione disciplinare: unione sinergica di architettura, facciate e impianti per garantire coerenza progettuale e qualità complessiva. Il risultato è un modello BIM integrato, affidabile e pronto a guidare con precisione tutte le attività di cantiere. Questo intervento dimostra il valore della modellazione BIM anche in progetti di ristrutturazione complessi, dove l’efficienza digitale fa la differenza. Altri progetti Vedi tutti
Stazione ferroviaria in provincia di Genova

SERVIZI FORNITI Modellazione impianti MEP (meccanici, elettrici, idraulici) Coordinamento BIM interdisciplinare con modelli architettonici e strutturali Ottimizzazione percorsi impiantistici Clash detection e controllo qualità Arricchimento informativo del modello BIM LUOGO Provincia di Genova (IT) SETTORE Infrastrutture TIPOLOGIA Ristrutturazione impiantistica Anche nei contesti più piccoli, la modellazione impiantistica in ambiente BIM può fare la differenza. Per la stazione ferroviaria attiva dal 1853 sulla linea Torino-Genova, abbiamo fornito un servizio specialistico di modellazione MEP in ambiente BIM. Un intervento puntuale, ma strategico, che dimostra come il digitale possa fare la differenza anche in progetti di piccola scala, contribuendo a migliorarne qualità, precisione e interoperabilità. La stazione con i suoi tre binari e la sua posizione centrale, è una struttura di piccole dimensioni ma di grande importanza locale. In questo progetto, SkeinBIM è stato coinvolto per supportare le attività di progettazione impiantistica attraverso un modello MEP sviluppato in ambiente BIM. Il nostro team ha lavorato su più fronti: Modellazione MEP: sviluppo del modello degli impianti meccanici, elettrici e idraulici, con attenzione alla precisione geometrica e alla qualità informativa; Coordinamento interdisciplinare: integrazione con le altre discipline per garantire coerenza progettuale e ridurre le interferenze; Ottimizzazione dei percorsi: miglioramento delle soluzioni tecniche per accessibilità e manutenzione degli impianti; Controllo qualità: attività di clash detection e validazione del modello; Implementazione informativa: inserimento dei dati BIM necessari alla fase di costruzione e al successivo facility management. Il risultato è un modello impiantistico BIM completo, preciso e interoperabile, capace di valorizzare anche una realtà infrastrutturale di piccola scala. Grazie a un approccio digitale integrato, il modello realizzato per la stazione rappresenta un asset utile e affidabile per la gestione futura dell’infrastruttura. Un esempio di come anche un intervento localizzato possa beneficiare dell’efficienza e della precisione della progettazione BIM. Altri progetti Vedi tutti
Sfruttare il BIM nella prefabbricazione per progettare, produrre e costruire in un flusso unico

Il BIM applicato alla prefabbricazione migliora tempi, qualità e controllo dei progetti edilizi. Unisce progettazione e produzione in un flusso continuo, riducendo gli errori, facilitando il montaggio dei prefabbricati e rendendo più efficiente l’intero processo costruttivo. In questo articolo vediamo perché è utile e quali sono i vantaggi del BIM per la realizzazione di prefabbricati. Perché il BIM è utile nella prefabbricazione Nella costruzione di prefabbricati ogni dettaglio conta. Il BIM risponde perfettamente all’esigenza di precisione in questo settore, poiché offre: In questo modo si ottiene una maggiore affidabilità del processo, dalla fabbrica al montaggio. Utilizzare il BIM nei prefabbricati per migliorare la precisione e il coordinamento La modellazione 3D del BIM è uno standard nella prefabbricazione. Ogni elemento strutturale o impiantistico viene progettato con un alto livello di dettaglio geometrico, in modo da: Il coordinamento digitale tra le figure coinvolte riduce i margini di errore e semplifica la transizione tra progetto e fabbrica. I vantaggi: ottimizzare tempi, qualità e costi Il BIM consente di gestire il progetto prefabbricato come un unico sistema informativo. Questo approccio porta numerosi vantaggi, tra cui: Pianificare meglio la costruzione di prefabbricati con il BIM 4D e 5D Sappiamo che con il BIM 4D e 5D, il modello diventa anche temporale ed economico. Quali sono i vantaggi di utilizzare queste dimensioni per la prefabbricazione? Questo consente un controllo completo delle risorse, della logistica e del budget, fin dalla fase iniziale. Integrare la prefabbricazione il BIM 9D e 10D per processi più efficienti Oltre alla modellazione, alla pianificazione temporale e al controllo dei costi, il BIM può estendersi anche ad altri ambiti strategici per la prefabbricazione. In particolare, le dimensioni 9D e 10D stanno trovando applicazione crescente nei processi industrializzati. La dimensione 9D punta a snellire i flussi, ridurre le attività non necessarie, migliorare la gestione delle risorse e limitare errori e interferenze già in fase di progettazione. L’obiettivo è semplificare i cantieri e renderli più prevedibili, soprattutto quando si lavora con elementi prefabbricati e installazioni ad alta precisione. La 10D riguarda invece la sostenibilità, intesa come capacità di integrare nel modello dati ambientali e indicatori energetici. Il BIM esteso alle dimensioni 9D e 10D permette quindi: Il BIM nella prefabbricazione è la chiave per trasformare idee progettuali in sistemi costruttivi efficienti, sostenibili e controllati Dalla precisione geometrica alla gestione dei costi, dalla pianificazione 4D alle dimensioni avanzate 9D e 10D, il BIM rende ogni fase più affidabile e integrata. È lo strumento che permette di costruire prefabbricati di qualità, rispettando tempi, risorse e obiettivi, e di affrontare il futuro del settore con un approccio digitale solido e condiviso. Contattaci e continua a seguirci: su SkeinBIM trovi strumenti e risorse per costruire un approccio BIM davvero efficace.
Complesso ospedaliero Roma

SERVIZI FORNITI Restituzione geometrica da nuvola di punti 3D Modellazione architettonica BIM di oltre 10 edifici Inserimento e gestione dei parametri informativi Controllo qualità tra rilievo e modello Coordinamento e uniformazione dei modelli LUOGO Roma – Italia SETTORE Terziario SUPERFICIE 90.000 mq Per il complesso ospedaliero di Roma, uno dei più estesi d’Italia, abbiamo realizzato un intervento di digitalizzazione BIM a partire da rilievi laser scanner. Un progetto articolato, che ha coinvolto oltre 10 edifici in un’area di 90.000 m² e ha trasformato le nuvole di punti in modelli informativi accurati e coordinati, pronti per supportare progettazione, gestione e manutenzione dell’opera. Il progetto di digitalizzazione del complesso ospedaliero ha coinvolto oltre 10 edifici distribuiti in un’area complessiva di 90.000 m², rappresentando una delle più estese operazioni di rilievo e modellazione BIM in ambito ospedaliero in Italia. Il team di SkeinBIM ha curato l’intero processo di restituzione BIM a partire da nuvole di punti acquisite tramite tecnologia laser scanner 3D. L’obiettivo era fornire una base digitale solida e coordinata per la progettazione, la gestione e la manutenzione del complesso. Il nostro team ha lavorato su: Modellazione architettonica dettagliata dello stato di fatto per ogni edificio; Inserimento dei parametri informativi, indispensabili per rendere i modelli BIM funzionali e fruibili anche oltre la fase progettuale; Controllo qualità tra le nuvole di punti e i modelli prodotti; Coordinamento tra i modelli per garantire uniformità e coerenza all’intero complesso. Grazie a un approccio interdisciplinare e al lavoro dei nostri modellatori BIM esperti, il Policlinico dispone oggi di un sistema informativo completo e integrato: una risorsa strategica per l’evoluzione digitale del patrimonio edilizio sanitario. Altri progetti Vedi tutti
Polo logistico Novedrate

SERVIZI FORNITI Modellazione architettonica dello stato di fatto (BIM as-built) Modellazione architettonica del progetto Coordinamento BIM interdisciplinare Clash detection e controllo qualità del modello LUOGO Novedrate (CO) – IT SETTORE Terziario/GDO PERIODO 2024-2025 SUPERFICIE 30.000 mq Tra i progetti BIM che abbiamo realizzato c’è il coordinamento BIM e modellazione architettonica per il nuovo supermercato a Novedrate (CO), nel nord Italia. Il progetto prevede la trasformazione digitale di un edificio preesistente di oltre 30.000 mq, dismesso nel 2024, in un nuovo punto vendita ad alta efficienza. l nuovo punto vendita sorgerà nell’ex sede di un supermercato, un’area strategica per il territorio locale, oggetto anche di un piano di nuove assunzioni. In questo contesto, SkeinBIM ha affiancato il progetto occupandosi del coordinamento BIM e della modellazione architettonica. Il nostro team ha lavorato su due fronti: La modellazione BIM dello stato di fatto, utile per l’analisi dei vincoli esistenti e per una corretta inquadratura progettuale; La modellazione del nuovo edificio, conforme agli standard architettonici e funzionali del punto vendita. Attraverso un coordinamento BIM strutturato, abbiamo garantito l’integrazione tra modelli architettonici, impiantistici e strutturali, per prevenire conflitti progettuali e ridurre le criticità in fase esecutiva. Con le attività di clash detection e controllo qualità BIM abbiamo validato il modello federato, per migliorare l’affidabilità delle informazioni e ottimizzare la fase di cantiere, e abbiamo predisposto un modello informativo accurato, pronto per guidare le fasi successive di progettazione ed esecuzione. Questo intervento dimostra come il BIM per la grande distribuzione possa supportare la trasformazione digitale, lavorare a progetti complessi e trasformare aree dismesse in asset commerciali moderni e sostenibili. Altri progetti Vedi tutti
Quanto è importante utilizzare una WBS nei progetti BIM?

Nel BIM, saper gestire la complessità è fondamentale. Più un progetto è articolato, più è importante strutturarlo in modo chiaro e funzionale. In SkeinBIM crediamo in un approccio pragmatico e concreto: la WBS è uno degli strumenti che usiamo per rendere ancora più efficiente il modello BIM e semplificare senza perdere controllo. Vediamo perché. Che cos’è la WBS La Work Breakdown Structure è una metodologia di project management che consente di suddividere un progetto complesso in componenti più semplici e gestibili. È una struttura gerarchica che organizza le attività in macrocategorie e task sempre più dettagliati, il suo obiettivo è rendere chiara e leggibile la struttura del progetto a tutte le figure coinvolte. La relazione tra WBS e BIM Nel processo BIM, la WBS assume un ruolo centrale perché permette di strutturare e organizzare il dato nel modo più efficace possibile. Una buona WBS consente di: Una WBS ben pensata permette a chiunque di comprendere il modello e orientarsi nel progetto, anche a distanza di tempo o senza aver partecipato alle fasi iniziali. Dove si applica la WBS nel BIM La WBS può essere applicata a tutto il processo BIM, per organizzare: Come si strutturano e quali componenti ci sono all’interno della WBS? Ogni WBS si compone di: Un’ulteriore categorizzazione della WBS comprende: 1- Suddivisione per name coding Per identificare rapidamente la fase progettuale, la disciplina, il contenuto del file e la sua posizione nel progetto. Questo tipo di codifica aiuta anche ad applicare filtri intelligenti nel modello e a generare viste mirate. 2- Suddivisione per aree geografiche Nei progetti di grandi dimensioni, la WBS può essere segmentata per zone fisiche: edifici, piani, ali, aree esterne, ecc. 3- Suddivisione per livelli gerarchici Nel BIM, è possibile strutturare la WBS anche in base ai LOD e ai LOIN, per definire in modo preciso il livello di dettaglio atteso per ogni elemento del modello e facilitare la gestione delle fasi progettuali e la coerenza delle informazioni. Con la WBS possiamo inoltre utilizzare logiche di template, viste e filtri personalizzati. Integrazione della WBS con il Modello 3D del BIM Una WBS ben costruita può essere collegata direttamente agli oggetti 3D del modello. Questo permette: Grazie a questo collegamento è possibile gestire i SAL, il GANTT di progetto, le fasi costruttive e la pianificazione visiva dell’avanzamento. Integrazione della WBS con il 5D e gestione di costi e risorse Attraverso l’integrazione con il BIM 5D, la WBS diventa uno strumento potente anche per il controllo dei costi. A ogni Work Package è possibile associare una voce di spesa, un fornitore, una risorsa. Questo consente di: La WBS, quindi, si trasforma in una leva strategica per il controllo delle risorse. Gli errori da non fare con le WBS Uno degli errori più diffusi è creare WBS troppo complesse o troppo generiche. Una WBS efficace deve essere pensata all’inizio del progetto, non inserita a posteriori. Altri errori comuni sono: Per evitarli, in SkeinBIM consigliamo sempre una riunione iniziale dedicata alla definizione della WBS, con una task list condivisa e una visione chiara degli obiettivi del progetto. Vuoi saperne di più? Abbiamo parlato di WBS nella puntata 17 della seconda stagione del nostro podcast BIMeet. Lì troverai anche applicazioni concrete e consigli per lavorare in modo più efficiente sui tuoi progetti!