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Anche la progettazione è 4.0: il Building as a Service

Oltre a rendere più fluidi, controllabili e affidabili i processi di progettazione e costruzione, la digitalizzazione sta via via trasformando anche le relazioni tra clienti e fornitori, in ottica di Building as a service, ossia una struttura costituita da servizi aziendali in grado di far diventare le operazioni più smart, agili ed efficaci.

L’EVOLUZIONE DEL CONCETTO AS A SERVICE 

Il termine as a Service (SaaS) fa riferimento ad un servizio software erogato attraverso il web, dal venditore o rivenditore, in cui il cliente ha accesso a un’interfaccia di utilizzo via browser, senza la necessità di alcun download applicativo o istallazione.

Questo concetto ha iniziato a circolare ormai vent’anni fa con l’idea di software as a Service ed è stato sostituito poi dal PaaS (Platform-as-a-Service), IaaS (Infrastructure-as-a-Service), Security as a Service e, nell’evoluzione finale del cloud computing, dall’ Everything as a Service (o Anything-as-a-service), che porta alla virtualizzazione di qualsiasi aspetto riguardante l’informatica: dalle infrastrutture hardware fino ai software. 

Secondo Gartner, una società per azioni multinazionale che si occupa di consulenza strategica, entro il 2023 oltre l’80% delle nuove soluzioni tecnologiche adottate dalle pubbliche amministrazioni verranno fornite tramite XaaS. L’implementazione di queste tecnologie intelligenti all’interno di edifici e infrastrutture, infatti, permette un’interazione che rappresenta una sorta di porta d’accesso ai servizi da essi ospitati ed erogati. Un’evoluzione, dunque, che sposta concettualmente il focus dal prodotto dell’attività edilizia al suo utilizzo, introducendo così definizioni come Building as a Service o Space as a Service. 

FRA LE TECNOLOGIE ALLA BASE DI QUESTA EVOLUZIONE HA UN RUOLO PRIMARIO L’INTERNET OF THINGS (IOT)

La metodologia BIM (Building Information Modeling) mette in comunicazione l’immagine con le informazioni e consente quindi di vivere un’esperienza immersiva di ispezione, oltre che verificare lo status di avanzamento dei lavori, proprio grazie all’IoT.

Il potenziale di questa tecnologia applicata al settore delle costruzioni è tanto vasto quanto ancora poco esplorato, come già spiegato nel nostro articolo Diffusione BIM in Europa: a che punto siamo?: disponendo della documentazione as-built di un edificio, per esempio, un operatore della manutenzione potrebbe individuare l’esatta posizione di un particolare componente da verificare, accedere alla relativa scheda tecnica, trasmettere informazioni diagnostiche, ricevere istruzioni sulle attività da svolgere e restituire il rapporto dell’intervento effettuato, ottimizzando i tempi e minimizzando gli errori.

GRAZIE AL BIM LA PROGETTAZIONE DIVENTA 4.0

La digitalizzazione entra dunque anche nel cantiere grazie al BIM, aprendo inedite possibilità di gestione del progetto, con informazioni che possono essere curate sia sotto il profilo tecnico che contrattuale. 

L’aspetto innovativo più evidente è il passaggio dalla dimensione bidimensionale a quella in 3D, con la possibilità di verificare in modo automatico la coerenza delle varie componenti del progetto. Risulta chiaro come il Bim eviti alle imprese tanti errori che emergono nella fase di cantierizzazione, consentendo di risparmiare tempo, costi e contenziosi. Non si tratta dunque di un’applicazione di tendenza, ma è un vero e proprio fenomeno culturale che porta ad una rivoluzione del modo di progettare. Riguarda tutti i settori e, in particolar modo, quelli più arretrati nel processo di digitalizzazione, come l’edilizia. È importante, quindi, avere una visione di scenario sul cambiamento in atto per poterlo affrontare nei tempi giusti.

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