Come ogni anno, è arrivato il momento di scoprire come procede l’utilizzo del BIM in Italia attraverso l’analisi del nuovo report OICE, uscito ad aprile 2024 e arrivato oggi alla sua settima edizione.
Facciamo un focus sui dati del 2023 e sugli investimenti che stanno facendo le imprese per adottare il BIM.
Cosa dice il nuovo report OICE
Il settimo Rapporto sulla digitalizzazione e le gare BIM emesse nel 2023 spiega come nel 2023, il numero dei bandi BIM sia diminuito.
Nel dettaglio, le gare nelle quali era richiesta la presentazione di offerte in BIM ha evidenziato un calo del 36,5% rispetto al 2022, con la pubblicazione di solo 637 bandi rispetto ai 1.003 del 2022.
Nonostante questo, la percentuale di bandi di gara che hanno richiesto il BIM ha raggiunto il 32,6% del totale delle procedure, in aumento rispetto al 13,7% del 2022.
I dati nel dettaglio
Il report OICE evidenzia un aumento della percentuale di gare in cui sono allegati i capitolati informativi, dal 19,9% del 2022 al 29,4% del 2023.
Sono sempre di più i bandi in cui si fa riferimento al BIM come requisito necessario per la partecipazione: dal 23,1% del 2022 al 37,5%, 239 in tutto, del 2023.
Nel precedente report, inoltre, 212 bandi (il 21,1% del totale) citavano l’utilizzo del BIM senza attribuire punteggi specifici, mentre nel 2023 il dato è sceso a 94 bandi, il14,8% del totale.
Il BIM tra opere esistenti e nuovi progetti
Il 2023 conferma il dato del 2022 secondo cui il BIM è maggiormente utilizzato per interventi su opere e edifici esistenti, che rappresentano il 51,6% del totale, ma rispetto allo scorso anno si è visto un notevole aumento dell’utilizzo del BIM nelle opere di nuova realizzazione, dal 19,2% del 2022 al 46,2%.
La digitalizzazione BIM all’interno delle imprese
Nell’ultima parte del report si fa un focus sul rapporto delle imprese con il BIM.
Viene evidenziato come, nel corso del 2022, oltre il 90% delle imprese hanno investito nell’innovazione dei propri processi.
Un dato confermato nel 2023, in cui il 55,5% delle imprese ha riferito di aver aumentato gli investimenti nel BIM e di voler continuare a investire anche nel 2024, nonostante l’aumento dei costi, in particolare delle licenze BIM, registrato dal 57,9% delle aziende.
Le aree in cui le aziende investono sono:
- Formazione – 27,8%;
- Hardware – 25,3%;
- Software BIM – 24,3%.
In generale, il 95,2% delle imprese ritiene adeguate le proprie dotazioni tecniche e strumentali, percentuale che raggiunge il 100% per le grandi imprese, e un dato positivo si ha anche nel riconoscimento della figura del BIM manager e del BIM specialist, presente nel 67,1% delle aziende e nel 100% delle grandi imprese.
In conclusione
È chiaro come il BIM sia in costante crescita nel nostro Paese, ma i dati positivi non devono trarre in inganno: la crescita è a rilento, la strada verso un utilizzo maturo e completo del BIM è ancora lunga, ed entro il 2025 si dovrà migliorare ulteriormente per andare incontro all’ultima scadenza dell’adozione obbligatoria del BIM.
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