Nel BIM non basta modellare in 3D per parlare di digitalizzazione. La vera sfida è riuscire a collaborare in modo efficace tra professionisti, software e discipline diverse, lungo tutto il ciclo di vita dell’opera.
È qui che entra in gioco l’interoperabilità del BIM: la capacità di far dialogare modelli, dati e sistemi in modo fluido, sicuro e affidabile. Senza questo requisito, ogni progetto rischia di diventare un’isola operativa, difficile da integrare con il resto del processo.
Da modelli isolati a modelli federati
Negli anni, il BIM ha superato la logica del modello unico sviluppato da un solo software e si è evoluto verso una federazione di modelli, ciascuno gestito da figure diverse ma coordinato in un ambiente comune.
Questa evoluzione è rappresentata dai livelli di maturità BIM:
- Il livello 2 introduce la collaborazione tramite modelli separati ma interoperabili;
- Il livello 3 (iBIM) punta a una gestione integrata dei dati, con scambio continuo e accesso condiviso alle informazioni.
Modelli che lavorano insieme, anche se costruiti in ambienti differenti.
Cos’è davvero l’interoperabilità BIM
Nel contesto BIM, interoperabilità significa creare un flusso di dati coerente e strutturato, che possa essere letto, interpretato e aggiornato da tutte le figure coinvolte nel progetto, in qualsiasi fase.
È ciò che consente agli architetti di coordinarsi con gli impiantisti, ai progettisti strutturali di dialogare con chi si occupa di computi e pianificazione, e a tutti di lavorare su un patrimonio informativo condiviso.
L’interoperabilità nel BIM è una condizione necessaria per ridurre errori, evitare duplicazioni e garantire continuità operativa.
IFC e openBIM: il linguaggio comune
Per rendere possibile questo dialogo servono standard aperti. Il più importante è il formato IFC (Industry Foundation Classes), di cui abbiamo parlato molte volte: un formato neutrale, non legato a un singolo software, pensato proprio per l’interoperabilità.
Un file IFC contiene:
- Geometrie;
- Tipi di oggetti;
- Proprietà e relazioni;
- Informazioni tecniche, temporali, economiche e gestionali.
L’adozione dell’openBIM, lo standard BIM aperto e non legato a software proprietari, garantisce la libertà di scelta degli strumenti e allo stesso tempo la possibilità di collaborare in modo trasparente, senza lock-in tecnologici.
I vantaggi dell’interoperabilità nei progetti
I vantaggi operativi dell’interoperabilità sono:
- Qualità del dato, per offrire informazioni più affidabili e commettere meno errori in cantiere;
- Collaborazione efficace, per permettere a ogni di lavorare con i propri strumenti;
- Controllo dei processi per migliorare la coerenza tra modellazione, computi, pianificazione e gestione;
- Riduzione delle rilavorazioni, che porta a lavorare meglio e a ottimizzare i progetti in termini di tempi, costi e risultati.
Oltre l’IFC: altri strumenti per l’interoperabilità
Accanto all’IFC, esistono altri strumenti fondamentali per la collaborazione:
- BCF (BIM Collaboration Format): per la gestione delle modifiche e delle revisioni;
- IDS (Information Delivery Specification): per definire i requisiti informativi attesi;
- openCDE: per connettere piattaforme diverse (Common Data Environment) in modo trasparente.
A questi si affiancano dizionari digitali (come il bSDD) e servizi di validazione dei modelli, che permettono di mantenere coerenza e qualità nello scambio di dati tra software diversi.
Il futuro dell’interoperabilità BIM
L’interoperabilità è la base per costruire una filiera sempre più connessa, efficiente e aperta.
È anche la condizione per integrare soluzioni avanzate come i Digital Twin, i modelli 4D e 5D, la gestione energetica, la sostenibilità e la manutenzione predittiva.
L’obiettivo non è solo far parlare i software tra loro, è quello di creare un ecosistema digitale collaborativo in cui ogni dato è utile, tracciabile e accessibile quando serve.
Puntare sull’interoperabilità significa costruire valore nel tempo: per il progetto e per tutti gli attori coinvolti
È un investimento in qualità, chiarezza e collaborazione, che rende il BIM più efficace, accessibile e pronto a gestire la complessità del costruire contemporaneo.
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